GROSSETO. Continuano i malumori dei lavoratori della Securpol Grosseto che sono stipendio da mesi, vicenda legata al blocco dei conti disposto i mesi scorsi dal tribunale di Civitavecchia e che al momento risultano essere stati sbloccati.
I giorni scorsi il provvedimento di sequestro del gip del tribunale di Civitavecchia è stato difatti annullato dal sostituto procuratore e i conti sono tornati fruibili «ma nonostante questo gli stipendi continuano a non arrivare», dicono amareggiati dalla sede grossetana di via Monte Cengio. Un caso nazionale frutto di una vicenda giudiziaria legata a un crac da circa 160 milioni e che aveva visto i vertici dell’azienda arrestati.
Il 6 settembre due dipendenti, Vincenzo Picone e Radames Poccetti, si erano incatenati in segno di protesta davanti alla sede grossetana. E sono andati avanti così per tutta la settimana mangiando, bevendo e dormendo proprio lì davanti all’ingresso di Securpol. Pochi giorni fa i due hanno interrotto il gesto e sono tornati al lavoro per assicurare il servizio per la clientela, che altrimenti avrebbe subìto ripercussioni.
Beninteso, dicono i dipendenti. «La protesta è momentaneamente sospesa per necessità di servizio ma lo spirito non cambia e anzi stiamo cercando di farla riprenderla con turnazioni: vediamo come fare sia l’una che l’altra cosa». Ovvero sia lavorare che protestare. Al momento, in Securpol, il numero dei dipendenti è sceso da 50 a 45. Cinque guardie private della Securpol, delle 50 senza stipendio da mesi, sono state assorbite dall’istituto Rangers srl e da ieri hanno cominciato il loro lavoro di sorveglianza nella tenuta di Collemassari (Cinigiano).
Intanto domani la prefetta di Grosseto Cinzia Torraco incontrerà i rappresentanti sindacali di Securpol e gli altri istituti di vigilanza privata. L’incontro è previsto alle 11. Per Securpol saranno presenti le rappresentanze sindacali dell’azienda e quelle provinciali di Cgil, Cisl e Uil. La prefetta incontrerà non solo Securpol ma anche le altre aziende private che lavorano sul territorio, così da avere un confronto e un quadro complessivo di tutti gli operatori che operano sul fronte della sicurezza privata. Si tratta del secondo incontro convocato in prefettura, dopo quello del 18 settembre.
Elisabetta Giorgi