Il Tirreno

Firenze

Findomestic Sede quasi pronta con 1.400 postazioni di lavoro

il palazzo Findomestic
il palazzo Findomestic

L’edificio a Novoli è caratterizzato da un grande spazio verde

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FIRENZE. Novoli si evolve e si trasforma con palazzi moderni, che sembrano usciti direttamente dalle grandi capitali europee, e con riqualificazioni di strutture in stato di abbandono. In viale della Toscana, a pochi metri dal Palazzo di giustizia, sorge un enorme edificio di 18mila metri quadrati che si sviluppa su cinque piani, con corte interna e facciate da taglio innovativo. La struttura, entro il 2025, diventerà la nuova sede Findomestic che vede 1.400 postazioni lavorative, con la possibilità di ampliamento fino a 1.800. Un progetto, creato e presentato dallo studio “Alfonso Femia Atelier”, che ha visto la costruzione di una corte centrale in cui prenderanno vita nuovi spazi verdi, in continuità con il parco di Novoli, che consentiranno alla struttura di avere un proprio contesto naturale. Al piano terra, esattamente al centro della corte, sono disposti dei volumi a forma circolare in cui ci sono i servizi comuni quali mensa, la portineria e la caffetteria mentre tutto attorno, invece, spiccheranno i futuri uffici che si affacceranno verso i nuovi giardini. Come si legge dal progetto, e come si potrà vedere all’inaugurazione dell’edificio per cui non manca molto tempo, la struttura verrà caratterizzata da facciate ben precise: «L’impianto definisce la grammatica delle facciate: quella verso la strada, sarà più istituzionale e rigorosa, e quella verso l’interno della corte sarà più trasparente e utile a definire un diretto contatto con gli spazi esterni». L’immobile è, inoltre, attraversato da un grande taglio, a tutta altezza: «L’interruzione della cortina dell’edificio permette di sottolineare una sorta di “punto notevole” che consente, da un lato di far percepire il grande spazio verde della corte anche dalla strada, dall’altro di evidenziare il nuovo ingresso all’edificio, direttamente da viale Guidoni, principale punto di visibilità del nuovo edificio». Spostandoci all’interno, si ha un’attenzione verso i temi legati all’ecosostenibilità attraverso l’uso di materiali e arredi completamente riciclabili, l’utilizzo di energie rinnovabili e strategie passive per il controllo delle dispersioni termiche. «Un edificio contemporaneo, con un forte carattere architettonico, capace di sfruttare al meglio la peculiarità dell’area fatta da un contesto urbanizzato ma al tempo stesso con la presenza di importanti elementi naturali che possono influire sulla qualità e sull’immagine dei nuovi spazi adibiti ad ufficio» affermano i curatori del progetto.

Se da un lato abbiamo una nuova costruzione, moderna ed essenziale, dall’altro possiamo ammirare la riqualificazione di un immobile che per anni è rimasto integro. Si tratta dell’ex centrale termica, recentemente ristrutturata e riqualificata. Ora è in attesa di un bando che stabilirà i programmi del centro culturale al suo interno. A maggio scorso, infatti, lo stabilimento ha accolto i primi visitatori che hanno potuto ammirare un complesso dai rimandi industriali alto oltre trenta metri, provvisto di pannelli fotovoltaici, di verde verticale e luci led per esaltare il tutto. Insomma, un’evoluzione ibrida quella di Novoli che mescola perfettamente nuove architetture, dal taglio moderno e futuristico, con riqualificazioni di edifici industriali appartenenti al passato. Elemento che viene spiegato anche al piano terra dell’ex centrale termica attraverso un “Urban Centre” di 360 metri quadrati nato proprio per raccontare come cambia la città.
 

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