Il Tirreno

Firenze

San Pierino Coltellate e sangue

Antonio Passanese
San Pierino Coltellate e sangue

Clienti barricati nei locali mentre in 15 si lanciano bottiglie, bicchieri, sedie e tavolini Residenti e commercianti esasperati: «Ci vuole un presidio fisso. Qui regna l’anarchia»

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FIRENZE. Coltellate e sangue in San Pierino. Nella notte tra sabato e domenica due gruppi di stranieri – nordafricani e senegalesi – si sono affrontati per una resa dei conti violentissima probabilmente legata al controllo dello spaccio di droga in quella zona. La rissa è iniziata all’angolo tra Borgo Pinti e via Sant’Egidio per poi spostarsi dall’altra parte della strada, sotto l’arco di San Pierino, a quell’ora pieno di turisti e clienti di bar e ristoranti. Che si sono dovuti barricare nei locali fino all’arrivo della polizia per non essere colpiti da vetri, sedie e tavolini. «Mai viste scene del genere, da Far West – la denuncia dei commercianti e dei residenti – E solo per una pura casualità non ci siamo beccati qualche fendente o una bastonata in testa. I due gruppi, composti da una quindicina di persone, erano incontrollabili, abbiamo avuto molta paura, pensavamo potessero entrare fin dentro le attività». La zuffa sarebbe andata avanti per una decina di minuti tra il fuggi fuggi delle persone.
Poi è arrivata una prima Volante e dopo alcuni minuti via Sant’Egidio era completamente bloccata da 4 pattuglie della polizia e due ambulanze. «Non ci siamo accorti di nulla – il racconto del gestore di un pub – fino a quando non abbiamo sentito la gente urlare e chiedere aiuto. Poi a un certo punto abbiamo visto volare sedie, piatti e tavoli. Ho chiuso a chiave il locale per mettere in sicurezza tutti coloro che erano all’interno. Abbiamo visto uno con la testa fracassata e due con le mani piene di tagli. C’era sangue ovunque: a terra e sui muri dell’arco. Difficilmente dimenticheremo quanto accaduto la notte scorsa».
Le immagini registrate da tutte le telecamere di San Pierino sono state acquisite dagli agenti che stanno cercando di ricostruire l’accaduto e identificare tutti i partecipanti alla rissa, soprattutto quelli armati di coltello.
A sentire i comitati di Sant’Ambrogio, Borgo Pinti e Borgo Albizi, la situazione, in quell’area, «è esplosiva», e non c’è fine settimana che non si verifichi qualche fatto di cronaca. In San Pierino, dice chi lì ci vive e lavora, si spaccia ovunque, perfino davanti ai ristoranti «e sniffano cocaina per strada senza preoccuparsi di passanti e clienti».
I pusher sono così organizzati da darsi perfino il cambio e insieme a loro c’è sempre un palo che gira il rione in lungo e largo per verificare la presenza delle forze dell’ordine.
«Nel 2019 ci fu un blitz della questura che ripulì queste strade dalla criminalità – rammenta un ristoratore che chiede l’anonimato per paura di ritorsioni – e per un lungo periodo abbiamo ricominciato a vivere. Subito dopo il lockdodwn e non appena hanno riaperto le varie discoteche del centro, quella di via Pandolfini in particolare, tutto è tornato come prima. La polizia e i carabinieri fanno tanto, e per questo li ringraziamo, ma il problema è che questi criminali si fanno al massimo un paio di giorni di carcere per poi tornare qui a fare ciò che hanno sempre fatto».
Qualche residente avrebbe provato a ribellarsi, ad affrontare gli spacciatori ma per tutta risposta ha ricevuto un pugno in pieno viso e minacce gravissime: «Mi è stato detto che avrebbero scannato me e la mia famiglia se ci avessi riprovato. Per questo, sto cercando casa altrove. Qui non è più possibile viverci».
Dopo la rissa dello scorso week end i comitati chiederanno al prefetto Valerio Valenti un presidio fisso delle forze dell’ordine in piazza, pronto a intervenire in casodi rissa ma anche come deterrente per lo spaccio, i furti, i borseggi e tutti quei reati che creano allarme sociale.  l
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