Il Tirreno

Il blitz e la paura

San Vincenzo, rapina alla Castagneto Banca: ladri in fuga con 330mila euro. «Personale e clienti minacciati e legati»

di Luca Balestri

	La scritta fuori dalla banca
La scritta fuori dalla banca

In due, armati di taglierino, entrano nella filiale: «Ma non sono entrati, come si vede nei film, con passamontagna e calzamaglie...»

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SAN VINCENZO. Chiuso per rapina”. La scritta si legge, già di prima mattina, sulla porta d’ingresso di Castagneto Banca 1910, a San Vincenzo. Due banditi muniti di un taglierino riescono nel colpo: il bottino è di 330mila euro.

Non ci sono feriti. Ma le armi usate per minacciare il personale e i clienti presenti, così come le fascette di plastica utilizzate per legar loro i polsi e portare a compimento il piano, bastano per seminare il panico nei locali di corso Italia 11. Sul posto agenti della Polizia a cui fanno capo le indagini.

Il fatto

Andiamo con ordine. Sono circa le dieci di mattina quando in corso Italia 11 si presentano quelli che sembrano essere due normalissimi clienti. Entrati regolarmente dalla porta d’ingresso, una volta dentro i due tirano fuori le armi. Testimonianze riferiranno di due uomini di mezza età che maneggiano con disinvoltura i taglierini per intimidire i tre dipendenti della banca presenti, e con loro anche i tre clienti che ieri mattina, lunedì 29 dicembre, si trovavano nella filiale al momento della rapina.

Secondo una prima ricostruzione i due uomini hanno poi immobilizzato i malcapitati e il personale della filiale tenendo loro fermi i polsi. Legandoli con delle fascette di plastica che solitamente utilizzano gli elettricisti.

«Uno aveva solo una sorta di girocollo, ma non aveva tutto il viso coperto. L’altro, invece, aveva tutto il viso scoperto». Così descrive l’accaduto Stefano Belmonte, responsabile direzione Operations di Castagneto Banca. Che sottolinea: «Non sono entrati, come si vede nei film, con passamontagna e calzamaglie».

Immobilizzati dipendenti e clienti, i due rapinatori si sono diretti al caveau arraffando il bottino di 330mila euro. E, messo a segno il colpo, sono scappati dal retro dell’istituto. «Dalle telecamere si vede che sono fuggiti a piedi, uscendo dal retro della banca. Ma sicuramente avevano un’auto vicino», racconta Belmonte.

La sicurezza

Il dirigente di Castagneto Banca precisa che, nonostante il colpo sia andato a buon fine per i due rapinatori, «tutte le istruzioni interne per casi come questo sono state rispettate dai dipendenti – afferma –. Ma presentandosi come normali clienti, i nostri colleghi non hanno pensato che potessero essere lì per fare una rapina. Tra l’altro, sembravano anche due persone non legate tra loro, dato che non erano entrate insieme in banca».

Al di là del colpo, «la prima cosa che conta per noi è che nessun collega si sia fatto del male, e così vale anche per i clienti – continua –. E questo è successo proprio perché sono state rispettate tutte le misure interne per casi di questo genere».

Messaggio ai clienti

Durante la rapina, non sono stati prelevati i soldi dei clienti. «L’area caveau non contiene le cassette della clientela – specifica Belmonte –. I dipendenti della banca non hanno accesso alle cassette della clientela. Non è assolutamente possibile, neanche sotto minaccia, aprire le cassette, perché è previsto che solo i clienti possano farlo, con alcuni meccanismi».

L’ultima volta

Un colpo di questa portata la banca di corso Italia non lo aveva mai subito. E l’ultima rapina risale a prima del Covid, oltre sette anni fa. «I ladri hanno scelto di agire in questo momento visto che sono giorni in cui ci sono parecchie movimentazioni bancarie, e che ci sono diversi versamenti», evidenzia Belmonte. Per quanto le banche provino a difendersi da eventuali colpi, «purtroppo sono eventi non evitabili del tutto», dice. E la speranza della banca ora è che, essendo i due ladri entrati regolarmente dalle porta, possano essere rintracciati.

«Appena se ne sono andati abbiamo chiamato le forze dell’ordine e fatto la denuncia – fa presente Belmonte –. I ladri hanno passato il metal detector, e per entrare hanno dovuto lasciare le loro impronte digitali. Magari servono a qualcosa, nella speranza che siano già state depositate da qualche altra parte».

Altri elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dalla visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza installate ai varchi di accesso al paese.

Le reazioni

Nei giardinetti a fianco alla banca, ieri a ora di pranzo una signora gioca con la nipotina. «Questa è una zona sicura, ma considerando anche il fatto che c’è stato a marzo (l’attacco a due portavalori sulla Variante, a San Vincenzo, ndr), si stanno subendo dei bei colpi», dice la donna. Ironico il commento di un altro cittadino: «I ladri si sono fatti il regalino di Natale».

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