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Empoli, col Cagliari è passato invano il penultimo treno salvezza

di Paolo Nencioni
Empoli, col Cagliari è passato invano il penultimo treno salvezza

Gli azzurri ci provano, ma non vanno oltre lo 0-0 che invece accontenta l’ex Nicola. Il presidente Corsi: «A chi ha fischiato consiglio di concentrarsi sulla Pistoiese o sul Prato»

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EMPOLI. Questo Empoli-Cagliari non lo faranno vedere nelle scuole, forse nemmeno nelle scuole del tifo. Per gli azzurri, dopo la mancata vittoria del Lecce contro il Venezia, era forse il penultimo treno da prendere per restare attaccati al gruppo salvezza, ma la squadra di D’Aversa non ha avuto la forza di prenderlo, mentre il Cagliari ha ottenuto quello che voleva, cioè uno 0-0 senza fare un tiro in porta, dall’alto di una classifica un po’ più tranquilla di quella dei padroni di casa.

L’unica notizia positiva per l’Empoli è che la porta di Vasquez è rimasta inviolata dopo un’eternità, ma le buone notizie finiscono qui, se non si vuole contare la riapparizione in campo di Tyronne Ebuehi, anche lui dopo un’eternità.

Le uniche due palle buone della partita per gli azzurri sono capitate sul sinistro di Liberato Cacace: nel primo tempo ha preferito servire al centro verso un inesistente compagno, nella ripresa ha centrato l’ex Caprile. In mezzo, due punizioni di Viola e di Sambia che hanno fatto entrambe gridare al gol le rispettive tifoserie, ma per loro sfortuna hanno fatto la barba al palo.

Lo 0-0 è il risultato logico di un incontro tra due squadre bloccate dalla tensione per la posta in palio, ma anche dai loro limiti tecnici. In certi momenti il classico festival degli errori. In altre parole forse la partita più brutta, a prescindere dal risultato, che si è vista in questa stagione al Castellani.

D’Aversa ha le solite attenuanti: ci sono più giocatori in infermeria che in campo, anche Maleh che doveva recuperare ed è di nuovo sparito dai radar. Sull’altro fronte il Cagliari scintillante contro il Monza è tornato coi piedi per terra, ma come detto se lo può permettere in questo momento della stagione.

La fotografia della partita, se vogliamo, l’ha scattata Pezzella all’80’: libero su una palla vagante dalle sue parti, preferisce spedirla in Maratona per evitare grane.

Era il penultimo treno, ne passeranno altri. Intanto l’Empoli deve pensare al Napoli, lunedì nel posticipo, e D’Aversa dovrà per l’ennesima volta inventarsi qualcosa.

Alla fine dalla Maratona piovono più fischi che applausi, da parte di una tifoseria che, a onor del vero, è tra le più tolleranti, se non la più tollerante della Serie A anche nei momenti bui come questo. Per tutta la partita lo stadio ha sostenuto la squadra e solo alla fine ha fischiato.

«I fischi? Mi dispiace per i giocatori – ha detto il presidente Fabrizio Corsi nel dopo-partita – A me che non interessano. lo so cosa stiamo facendo da anni. Devo tutelare un patrimonio e mettere in condizione i giocatori di dare il meglio. Ci possono essere partite in cui si è delusi per le prestazioni, ma in questo momento bisognerebbe battergli le mani lo stesso. Il Cagliari è una squadra che ha fatto investimenti importanti che noi non siamo in grado di fare». «Non posso modificare il pensiero degli spettatori. Se qualcuno pensa che si possa vincere la Coppa Italia, allora forse deve tifare la Fiorentina che ha gli strumenti e l'organico per farlo. Se uno guarda le altre società di provincia, che falliscono e devono rifare la squadra, si rendono conto di quello che stanno vivendo». E per essere ancora più chiaro, alle telecamere di Dazn ha detto: «Consiglio a chi ha fischiato di concentrarsi sulla Pistoiese o sul Prato. Noi siamo visti come un modello, e il modello si difende incoraggiando i giocatori con atteggiamento maturo». Sulla partita, ai microfoni di Rai Radio 1 ha concluso: «Abbiamo fatto meglio noi, meritavamo di vincere. Il timore era l'ennesima beffa nel finale. Alla squadra non devo dire nulla, hanno dato tutto, hanno fatto quello che era nelle loro possibilità. È ovvio che bisogna fare di più, ma anche oggi avevamo due squalificati e altri infortunati, speriamo di recuperare qualche giocatore. In diverse delle ultime partite siamo stati superiori, ma abbiamo raccolto pochi punti. Nel calcio c'è una certa casualità, nei centimetri si può essere fortunati o sfortunati».

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