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Il cristallo sposa la stampa 3D e va a caccia di nuovi mercati

di Marco Pagli
A sinistra il nuovo tipo di modello stampato in 3D e a destra quello classico, fatto in cera
A sinistra il nuovo tipo di modello stampato in 3D e a destra quello classico, fatto in cera

La Nuova Cev di Empoli si aggiudica un bando europeo grazie al progetto di FabLab. Con il nuovo sistema saranno prodotti manufatti low-cost con un semplice clic

24 aprile 2018
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EMPOLI. L’innovazione sbarca nel mondo della manifattura artigiana empolese. La Nuova Cev, storica cristalleria di Empoli con sede a Ponte a Elsa, è tra le imprese vincitrici del bando europeo Open Maker grazie al progetto realizzato da Giacomo Falaschi e il suo team di FabLab. Un connubio quello tra la cooperativa che dal 1945 produce oggetti in cristallo di alta qualità e il gruppo di innovatori provenienti da Contea in Mugello che si è aggiudicata il riconoscimento dell’Unione Europea (che prevede tra l’altro un finanziamento da 20mila euro). Al centro del progetto la possibilità di realizzare modelli per statue e manufatti in cristallo attraverso la stampa in 3D.

Un sistema che permetterà all’azienda di velocizzare i processi e di abbattere i costi di realizzazione dei modelli che servono per una produzione che ha sempre più richiesta. E allo stesso tempo, grazie ad una applicazione aggiuntiva, potrà aumentare le commissioni e allargare i contatti in tutto il mondo. «Negli ultimi anni abbiamo ricevuto diverse richieste di statue e manufatti in cristallo – spiega Andrea Falaschi, presidente della Nuova Cev – e ogni volta ci siamo affidati ad un artigiano che doveva creare a mano il prototipo in cera. Il problema è che spesso i dettagli non risultavano perfetti, i modelli erano pesantissimi e dovevano esserci spediti con costi enormi. Di qui ci è venuta l’idea, grazie anche alla collaborazione di LegaCoop, di rivolgerci ad un laboratorio di innovatori per cercare un’idea che risolvesse questo ostacolo». E l’idea è arrivata con il coinvolgimento di Giacomo Falaschi (stesso cognome, ma nessuna parentela), 35enne presidente di FabLab Toscana, di mestiere impiegato di Ferrovie nel reparto ricerca e sviluppo. Un innovatore, creatore di progetti insieme ad altri giovani riuniti nella onlus con sede in Mugello. L’occasione è arrivata appunto con il bando europeo che in Italia è coordinato dall’agenzia fiorentina Lama.

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«Con Nuova Cev abbiamo fatto diversi incontri in cui abbiamo cercato di capire quali fossero le loro esigenze – spiega Giacomo Falaschi – e alla fine abbiamo concordato il piano. In sostanza, il nostro progetto prevede che un prototipo venga scansionato con uno scanner apposito e il file generato possa essere inviato e stampato con una stampante 3D. Il lavoro artigiano viene preservato con la finitura della stampa e la riduzione dei costi è davvero significativa. Inoltre, stiamo realizzando un modulo da inserire sul sito web dell’azienda per rendere più facile e automatico lo scambio di prototipi tra designer, artigiani e committenti. Per noi è una grandissima soddisfazione essersi aggiudicati il riconoscimento di Open Maker perché corona un lavoro che spesso è completamente gratuito, ma che permette di risolvere problemi mai affrontati da nessuno».
 

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Per la stesura del progetto gli innovatori di FabLab hanno lavorato per due mesi e ad ottobre sarà pronta la versione definitiva. Un’operazione collettiva che testimonia i margini di crescita che possono essere raggiunti anche nel settore manifatturiero grazie alla ricerca e all’apporto della tecnologia. «Siamo una cooperativa dove la manualità e l’artigianalità sono colonne portanti – conclude il presidente della Nuova Cev – ma in una fase economica così difficile e con cambiamenti così radicali è impossibile prescindere dalla tecnologia. Più si amplia il nostro saper fare e maggiori sono le possibilità di crescere e affrontare il futuro».

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