Spiagge Bianche, strana chiazza di schiuma in mare: i rischi per la balneazione e cosa c'entra il depuratore – Video
Rosignano, la sostanza schiumosa avvistata al largo e segnalata alla Capitaneria di Porto. Asa: «Si trova a 600 metri dalla linea di costa, saranno inviate squadre di sub»
ROSIGNANO. Dopo la mucillaggine a Castiglioncello, ecco la schiuma a pelo d’acqua di fronte alle Spiagge Bianche. A notarla, un paio di giorni fa, sono stati alcuni diportisti, che hanno dato l’allarme alla Capitaneria di Porto. In questo caso il mistero è durato poco: la chiazza è legata alla rottura della condotta sottomarina del depuratore Asa, con conseguente fuoriuscita di materiale. Lo fa sapere la stessa azienda secondo cui «non si ravvisano condizioni per limitare la balneazione». Di risolvere la situazione, d’altra parte, si occuperanno squadre di subacquei che, «salvo imprevisti, effettueranno la riparazione venerdì». Ma andiamo con ordine.
La rottura
Nel caso specifico la chiazza schiumosa galleggiante è stata trovata a parecchia distanza dalla battigia. «C’è stata la rottura parziale della condotta sottomarina di scarico delle acque reflue, già depurate, dall’impianto di Rosignano Solvay». Il tutto «ad oltre 600 metri dalla linea di costa». Il depuratore «risulta perfettamente funzionante – proseguono da Asa –. Il sistema di disinfezione di emergenza delle acque inviate in condotta (con ipoclorito) è stato attivato tempestivamente, nonostante la distanza della rottura dalla linea di costa. E sarà mantenuto fino al corretto ripristino del funzionamento della condotta».
«Nessun rischio»
In tutto questo chi ha notato e immortalato la chiazza bianca si chiede se ci siano rischi per la salute. «Vista la qualità delle acque – rispondono da Asa – sempre conformi alla legge, stante la disinfezione di emergenza attivata nonché la distanza significativa dall’area balneare, non si ravvisano condizioni di necessità di emissione di ordinanze di limitazione della balneabilità». In conclusione, «per limitare il fenomeno di risalita della sabbia in superficie, Asa ridurrà fino alla riparazione della perdita le portate inviate nella condotta. E sono state incaricate delle squadre specializzate di subacquei affinché effettuino la riparazione che avverrà, salvo imprevisti, nella giornata di venerdì 9 agosto».
L’altra segnalazione
Una chiazza scura, lo ricordiamo, pochi giorni fa è stata avvistata anche nelle acque di Castiglioncello. In quel caso il depuratore non ha avuto alcun ruolo: probabilmente si trattava di mucillaggine. Cioè residui vegetali. Arpat, contattata dal Tirreno, fa sapere che «in questi ultimi giorni non ha ricevuto segnalazioni ufficiali di presenza di schiume in mare di fronte a Castiglioncello. La scorsa settimana, invece, una cittadina ha chiesto informazioni dopo avere osservato della schiuma gialla a Marina di Cecina». Arpat spiega, in generale, a cosa può essere dovuta la presenza di schiume in mare.
I possibili casi
«Possono essere originate, sostanzialmente, da tensioattivi sulla superficie del mare, a loro volta prodotti dalla degradazione di sostanza organica o introdotti artificialmente (ad esempio detersivi e simili). Un fenomeno visivamente analogo sono le mucillaggini, cioè ammassi di alghe unicellulari e altri organismi tenuti insieme da una guaina mucosa (polisaccardidica) prodotta in gran parte dagli stessi che, in determinate circostanze, viene a galla per la degradazione della sostanza organica e produzione di gas (innocui). Il tutto aggravato dalle alte temperature e scarso rimescolamento delle acque di questi giorni estivi. In genere, né le schiume né le mucillagini (limitatamente alle tipologie che Arpat ha appena descritto, ndr) rappresentano un rischio per la salute pubblica». E se quella avvistata di recente a Castiglioncello potrebbe essere mucillaggine, nel caso delle Spiagge Bianche, è un fenomeno legato al depuratore di Rosignano .