Marina di Bibbona, delfino spiaggiato trovato sulla riva: aveva una cima intorno alla coda
La carcassa è stata avviata verso lo smaltimento
LIVORNO. Era stato avvistato in mare già venerdì. E ieri pomeriggio si è spiaggiato all’altezza dell ostabilimento Jolly beach, sulla spiaggia a Marina di Bibbona. Si tratta di un esemplare di tursiope e la carcassa è stata avviata allo smaltimento. Ma andiamo con ordine.
L’avvistamento
Venerdì scorso qualcuno ha segnalato alla capitaneria di porto la presenza della carcassa di un animale che galleggiava in acqua, dunque è stata avviata una fase di monitoraggio. E ieri pomeriggio la carcassa si è spiaggiata sull’arenile a Marina di Bibbona, nella zona dello stabilimento Jolly beach, tra i bagnanti sorpresi e incuriositi. Sul posto sono intervenute la capitaneria di porto e la polizia municipale ed è stato immediatamente avvisato anche l’Arpat. La biologa incaricata dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale, analizzata la situazione, ha dato il via libera per lo smaltimento del delfino. La carcassa è stata quindi trasportata al centro di smistamento Rea dalla ditta incaricata, in attesa di essere avviata allo smaltimento.
La decisione
Non sono cioè stati ravvisati elementi tali da ritenere necessaria la disposizione di analisi di laboratorio. A quanto sembra, infatti, il delfino sarebbe morto da alcuni giorni. È stata inoltre trovata una cima intorno alla coda e questo fa pensare che l’esemplare possa essere rimasto intrappolato da qualche parte.
Le indicazioni
Purtroppo non è la prima volta che esemplari di cetacei morti si spiaggiano lungo la costa degli Etruschi. Nel caso specifico la carcassa era stata avvistata in acqua il giorno prima ed era dunque partito il monitoraggio da parte degli enti preposti, mente nel caso in cui un bagnante dovesse avvistare la carcassa di un cetaceo sulla spiaggia, è bene ricordare che non può spostarla. Deve, invece, mettersi in contatto con la capitaneria di porto che poi avvierà tutte le operazioni necessarie. Lo step successivo è quello di contattare Arpat che darà disposizioni sul da farsi e, soprattutto, su come trattare la carcassa. Se cioè disporre delle analisi o se, com’è accaduto ieri, avviarla verso lo smaltimento nei luoghi preposti allo scopo.