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Petracci-gol fa 150. «Ci ho messo un po’ e lo dedico a nonna che tifa da lassù»

di Massimo Guidi
Petracci-gol fa 150. «Ci ho messo un po’ e lo dedico a nonna che tifa da lassù»

Il bomber si è ritrovato e ora guarda al futuro

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VIAREGGIO. Era un gol che Giacomo Petracci aspettava da tempo: il gol numero 150 di una carriera densa di soddisfazioni. Ma che sembrava non voler arrivare in una stagione non certo fortunata per l’attaccante del Pietrasanta, che fino a domenica scorsa aveva segnato una sola volta, oltretutto su rigore. Roba da non credere per uno dei bomber più celebrati dei campionati dilettanti degli ultimi quindici anni, abituato ad andare quasi sempre in doppia cifra. Alla fine l’atteso evento è arrivato, con tanto di dedica per nonna Rita mancata lo scorso anno, ma che sicuramente avrà esultato da lassù. Oltretutto un gol pesante, perché ha deciso il derby di Capezzano dove i blues hanno conquistato una vittoria che vale la quasi certezza della permanenza in categoria con quattro turni di anticipo.

Ma il gol più importante Giacomo lo ha già prenotato per settembre, quando convolerà a nozze con la sua Jessica, figlia del carrista Massimo Breschi. Trentacinque anni da compiere nel maggio prossimo, viareggino, ha iniziato nel settore giovanile con Croce Verde, Lido di Camaiore e V2 Darsene. Poi il passaggio al Viareggio, dove gioca nella juniores con qualche incursione in prima squadra nell’anno (2006) del triplete in Eccellenza. È l’inizio di un percorso segnato da vittorie di squadra (leggi cinque promozioni in Eccellenza, con Pietrasanta, Seravezza, Vorno, Pecciolese e River Pieve) ma anche personali, visto che Giacomo ha vinto tre volte la classifica cannonieri nel campionato di Promozione con un record di reti (28) nel campionato 2017/2018 con il Vorno.

Nonostante la bacheca piena di trofei di smettere non ne vuol sentire parlare, anzi in estate andrà a cercare di aggiornare il suo personalissimo palmares tornando a giocare, dopo qualche anno, nel beach soccer con il Viareggio, che potrebbe anche essere la sua squadra nel calcio a undici per la prossima stagione.

Cosa è successo in questa stagione dove è rimasto lontano dalle sue medie realizzative?

«Non mi era mai capitata una stagione del genere. La colpa? Solo mia, perché probabilmente non ho lavorato con la consueta lucidità. Poi, visto che non arrivavano i gol, mi sono messo maggiormente a disposizione della squadra. Ma questo modo di giocare non aggiorna certo le statistiche e poi da Petracci ci si attendono solo i gol».

Nonostante le difficoltà non le è mai mancata la fiducia della società.

«Che devo ringraziare. Dal diesse Baldacci al tecnico Bucci e agli altri dirigenti».

Anche se a novembre si era vociferato di un suo possibile addio alla maglia biancoceleste, Conferma?

«Avevo avuto parecchie richieste. Ma la mia priorità era il Pietrasanta e alla fine sono rimasto».

Radio mercato, che è attiva tutto l’anno ,aggiorna che la sua prossima destinazione potrebbe essere il Viareggio. Cosa c’è di vero?

«Al momento niente. Ma non nego che mi piacerebbe tornare a vestire il bianconero visto che sono viareggino ed ho tanti amici sia nella squadra che fuori dal campo».

In attesa degli sviluppi di mercato questa estate vestirà la maglia del Viareggio beach soccer. Come è maturata questa scelta?

«Avevo già giocato nel Viareggio nel 2021, ma solo nella tappa nella nostra città segnando anche un gol sotto le telecamere di Sky. Ho fatto questa scelta perché sono convinto che il beach soccer mi aiuterà a mettere carburato per la prossima stagione dove voglio spaccare le porte».

Ricorda ancora il primo gol che ha segnato nei campionati dei grandi?

«Nella prima stagione a Pietrasanta con l’Orentano al campo Pedonese».

E quello più importante o più bello?

«Il più importante nella finale playoff contro il Montaione sempre in quel campionato. Il più bello quello realizzato in rovesciata con il River Pieve nel derby con il Pieve a Fosciana. Era la mia prima partita con la maglia del River».

Quali sono stati i suoi modelli, se ne ha avuti?

«Facile dire Vitaliano Bonuccelli, il “Condor” sapeva sempre dove finiva il pallone. Una sentenza per i portieri. Ma anche Bertaccini e Federico Tosi con i quali ho giocato a Pietrasanta. Il primo più fisico, l’altro ti faceva tre reti e quasi non te ne accorgevi nemmeno».


 

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