Il Tirreno

Firenze

Il giallo

Trovata morta a San Godenzo, il mistero nel bosco: il sasso e quel silenzio che pesa

di Mario Neri
Gli inquirenti sul luogo del ritrovamento del corpo
Gli inquirenti sul luogo del ritrovamento del corpo

Ascoltati l’amica e il compagno: indagini ancora senza svolta, saranno decisive le analisi sulle tracce di Dna

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SAN GODENZO. Un corpo senza vita, un sasso insanguinato, troppe domande ancora senza risposta. È il giallo di Franka Ludwig, cittadina tedesca di 52 anni, trovata morta all’alba di mercoledì 2 luglio su una strada sterrata tra i boschi del Monte Falterona, nel territorio di Castagno d’Andrea, nel comune di San Godenzo. La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario, ma le ipotesi restano molte.

L’allarme è scattato poco dopo le 7, quando una pensionata fiorentina, a passeggio con i cani, ha notato il corpo della donna a terra, in posizione innaturale, lungo il sentiero della Fonte del Borbotto. Accanto, un sasso macchiato di sangue. Immediato l’arrivo dei carabinieri, del 118 e della scientifica. Le prime ferite riscontrate dal medico legale sono apparse incompatibili con una semplice caduta. Troppo gravi. Troppo nette.
Franka era in vacanza nella zona. Aveva affittato una casa insieme al compagno e a un’amica. Quel giorno avevano deciso di fare un’escursione per sfuggire al caldo della pianura. Si sarebbe allontanata dal gruppo, dirigendosi da sola verso il sentiero. Non ha mai fatto ritorno. L’amica, preoccupata, ha dato l’allarme. E poche ore dopo, è stata proprio lei a identificarne il corpo.

Il compagno della vittima è stato ascoltato dagli investigatori come persona informata sui fatti, così come l’amica. Nessuno dei due risulta al momento indagato. Le loro dichiarazioni sono ora al vaglio dei carabinieri della compagnia di Pontassieve, che cercano di ricostruire l’arco temporale tra l’allontanamento e il ritrovamento. Gli orari, i messaggi, le tracce lasciate sul cellulare. Ogni elemento è sotto esame.

Le ipotesi

Sul corpo, che indossava abiti sportivi, sono state rilevate lesioni importanti al volto e al capo. Ferite che, secondo chi indaga, potrebbero essere state provocate da un colpo inferto con un oggetto contundente, forse proprio quel sasso insanguinato trovato accanto a lei. La pista dell’aggressione sessuale non è esclusa. Ma saranno gli esami medico-legali, previsti nei prossimi giorni all’istituto di medicina legale di Careggi, a chiarire se vi siano segni di difesa, trascinamento o altre forme di violenza. Tra le ipotesi, resta anche quella dell’incidente: un mezzo per il trasporto di legname, autorizzato a circolare su quelle strade, avrebbe potuto colpirla accidentalmente. Ma gli inquirenti la ritengono poco probabile: i camion sono pochi, noti e procedono a bassa velocità. Al momento, la caduta accidentale è giudicata improbabile.

Per ora non ci sono testimoni diretti. Solo la donna che l’ha trovata. Gli investigatori stanno verificando le telecamere lungo la strada provinciale e le testimonianze degli abitanti della zona. Intanto, i reperti raccolti – bastoni, pietre, oggetti nella zona del ritrovamento – sono al vaglio del Ris. Potrebbero contenere tracce di Dna. La Procura attende l’autopsia per una svolta. Il punto è capire quando e come è morta. Se sia stata uccisa sul posto o se il corpo sia stato portato lì dopo. Se conosceva l’aggressore. E, soprattutto, perché. L’unica certezza, finora, è che Franka Ludwig è morta sola, in un luogo appartato, sotto gli alberi. E che il suo mistero, per ora, è ancora tutto da risolvere.

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