Da ricordare
Direttiva Bolkestein? A Camaiore lavori in corso in due stabilimenti che hanno investito. Cosa succede ora con scadenze e concessioni
Il presidente dell’associazione balneari di Lido fa il punto della situazione: «Ecco perché il rischio “aste” non ci ferma»
LIDO DI CAMAIORE. Le “aste” delle spiagge ormai vicine non fermano i lavori negli stabilimenti balneari. «I cantieri sono aperti al bagno Abetone e al bagno Sole», racconta Marco Daddio, presidente dell’associazione balneari di Lido di Camaiore. Quella dei due bagni, tra l’altro tra i più conosciuti di Lido, potrebbe sembrare una scelta insolita, visto che le aste per le concessioni sono fissate per il settembre 2027. In realtà non è così.
Gli stabilimenti
«Sono stabilimenti che hanno sottoscritto un “atto formale” con l’amministrazione comunale – spiega Daddio – e quindi, avendo effettuato investimenti riconosciuti, hanno ricevuto un titolo che gli conferma la concessione. Per questo possono continuare i lavori anche in questa fase». L’atto formale è un provvedimento che il Comune rilascia quando un concessionario presenta la documentazione relativa a investimenti quali strutture fisse, servizi, opere realizzate negli anni e autorizzate. Se tali interventi vengono riconosciuti, l’amministrazione certifica la loro natura e stabilisce una scadenza autonoma della concessione, diversa e spesso più lunga rispetto a quella generalizzata. «Le scadenze sono fissate tra una decina di anni», aggiunge Daddio.
È per questo che alcuni stabilimenti si muovono come se la fase delle gare non li riguardasse nell’immediato: l’atto formale dà origine a un titolo nuovo, distinto dalle proroghe “automatiche” e dalle scadenze uniformi. Insomma, una sorta di ammortamento che viene calcolato sull’investimento che viene fatto dal balneare.
Le scadenze
Anche su questo tipo di procedura la discussione – come tutto ciò che riguarda l’applicazione della direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari – viene discussa, a proposito della legittimità o meno. In alcuni casi, tuttavia, come quello della concessione contestata a un bagno di Forte dei Marmi la scadenza è arrivata fino al 2037, con il Tar che ha ritenuto legittimo l’intero procedimento. Ma il quadro non è privo di contraddizioni.
L’Antitrust ha aperto diversi fascicoli in Toscana, contestando ai Comuni versiliesi modalità e tempistiche con cui alcuni atti formali sono stati rilasciati, sostenendo che in certi casi si sarebbe trattato di strumenti utilizzati per aggirare il principio della gara pubblica. Una posizione che diversi amministratori respingono, rivendicando la legittimità delle procedure e ricordando che il riconoscimento degli investimenti è previsto dalla normativa e rafforzato proprio dalla giurisprudenza.
Insomma, mentre i cantieri proseguono nonostante il conto alla rovescia verso le aste del 2027, resta da capire cosa uscirà dal confronto istituzionale tra Comuni, Antitrust e giudici amministrativi.
