Ucciso col Suv a Viareggio, le parole di Cinzia Dal Pino in aula: «Non volevo ucciderlo ma solo farlo cadere per recuperare la borsa»
Udienza in Corte d’Assise a Lucca. L’imprenditrice, accusata di aver investito e ucciso Noureddine Mezgui, ha raccontato la sua versione su quanto accaduto la sera dell’8 settembre del 2024: «Non credevo di avergli fatto così male»
«Non volevo ucciderlo, non sono una persona che uccide perché le portano via una borsa. Volevo farlo cadere e recuperare quello che mi aveva preso». In Corte d'Assise a Lucca va in scena il pentimento di Cinzia Dal Pino, 66 anni, imprenditrice balneare viareggina accusata di aver investito e ucciso volontariamente col suo Suv Noureddine Mezgui, 52enne marocchino.
«Mi dispiace non aver chiesto scusa nei mesi scorsi, io sono credente: sono andata in chiesa dopo l'accaduto. Ho pregato per me e per lui. Mi sento una persona sulla coscienza», ha detto la donna con la voce rotta e sull'orlo del pianto. Nella stessa chiesa di Santa Rita nel quartiere Campo d'Aviazione è avvenuto poi l'arresto da parte della polizia.
In aula Dal Pino ha ricostruito quanto accaduto la sera dell'8 settembre 2024 in via Coppino, nel quartiere Darsena. «Quando ho ripreso la borsetta me ne sono andata perché volevo uscire da quell'incubo e non credevo di avergli fatto così male».
