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Viareggio, via al processo per l'omicidio in Darsena: cosa rischia Cinzia Dal Pino

di Pietro Barghigiani

	Un frame del video e Cinzia Dal Pino
Un frame del video e Cinzia Dal Pino

I parenti della vittima chiedono i danni all’assicurazione del Suv. L’imputata è accusata di omicidio volontario aggravato dopo aver investito quattro volte chi le rubò la borsa

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VIAREGGIO. La sequenza scandita in un video che poco più di un anno fa fece il giro d’Italia, da stamani diventa un processo in cui l’imputata, protagonista attiva del filmato, rischia l’ergastolo.

Si apre davanti alla Corte d’Assise al Tribunale di Lucca il dibattimento al centro del quale si trova l’imprenditrice balneare Cinzia Dal Pino, 65 anni, di Viareggio. Le immagini raccontano l’episodio. La contestazione della Procura declina dal codice penale le presunte responsabilità a carico dell’imputata che era alla guida del veicolo usato come un bulldozer. E i relativi effetti in termini di pena. Scorrono fotogrammi in cui Dal Pino investe un immigrato quattro volte con un Suv. Il movente era il furto della borsa avvenuto poco prima.

Quella di stamani (martedì 24 settembre, inizio 9,30) sarà un’udienza tecnica tra lista testi ed eventuali eccezioni procedurali. Le parti civili (avvocati Enrico Carboni e Gianmarco Romanini) chiederanno di citare come responsabile civile l’assicurazione del Suv dell’imprenditrice per avere un risarcimento dei danni che poi, in caso di condanna, la compagnia chiederà alla sua cliente, difesa dal professor Enrico Marzaduri. La Corte non deciderà subito e rinvierà il pronunciamento alla prossima udienza.

La Procura, pm Sara Polino, muove all’imputata le accusa di omicidio volontario pluriaggravato da crudeltà, futili motivi, ricorso a mezzo insidioso – il Suv di sua proprietà – e minorata difesa. Ipotesi di reato accolte dal gup che ha, quindi, respinto la richiesta di rito abbreviato (sconto di un terzo della pena) per eccesso colposo di legittima difesa o in subordine omicidio preterintenzionale presentata dalla difesa Dal Pino.

Il caso per cui la donna è finita in Tribunale l’8 settembre 2024 ebbe una risonanza nazionale: per recuperare una borsa rubata da un immigrato in via Coppino per quattro volte lo travolse con il suo Suv lasciandolo poi a terra per tornare al ristorante e restituire l’ombrello che le avevano prestato nella serata di pioggia. Una scena filmata da una telecamera privata di videosorveglianza che restituì in tutta la sua drammaticità una sequenza di morte. È quello che le cronache hanno ribattezzato come l’omicidio della Darsena in cui a morire fu Noureddine Mezgui, 47enne, marocchino una vita tra marginalità e piccoli reati fino all’epilogo più tragico.

I fatti non sono in discussione. Il video affida alla valutazione delle parti la successione delle azioni che inizia con la prima scena: il Suv Mercedes travolge il marocchino scaraventandolo contro una vetrina; poi la ripetizione della stessa sequenza con l’auto che fa retromarcia e per tre volte colpisce la sagoma ormai a terra. Un minuto e 20 secondi di registrazione in cui si vede anche la donna scendere dall’auto, riprendere la borsa a terra rubata dall’immigrato e risalire per tornare al ristorante. Steso, agonizzante sull’asfalto, Mezgui che di lì a poco morirà.

Sarà un processo in cui conterà la qualificazione del reato e le contestate aggravanti per stabilire il peso della condanna. Dal Pino è ancora agli arresti domiciliari, ma senza il braccialetto elettronico. 

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