Lucca, telefonata choc: «Mamma paga o mi arrestano» - Ecco come sono spariti Rolex e gioielli
Truffata maestra in pensione, la figlia: "Hanno camuffato la mia voce". Bottino di 50mila euro
BAGNI DI LUCCA. La disperazione di una figlia che in lacrime telefona alla mamma dicendole che rischia l’arresto dopo aver investito in auto una bimba.
La variante sui raggiri dei finti incidenti stavolta prevede che i truffatori simulino la voce del familiare in difficoltà per dare il via al tranello che spesso va a buon fine.
È successo lunedì pomeriggio ai danni di una pensionata di Bagni di Lucca, ex insegnante delle primarie, moglie dell’ex sindaco Stefano Balleri. Un colpo tra i più sostanziosi nell’antologia delle truffe a domicilio, un fenomeno odioso che tra Media Valle e Garfagnana, con incursioni anche nella Piana lucchese, sembra aver trovato un terreno di caccia particolarmente fertile. Il bottino, tra orologi e gioielli, si aggira sui 50mila euro.
La vicenda, denunciata ai carabinieri, risale a lunedì pomeriggio. La signora Paola sente al telefono la figlia Maddalena intorno alle 16. Dopo circa un’ora riceve la chiamata che dà il via alla truffa.
«Non ero al lavoro da mio padre nell’attività vicino a casa – racconta Maddalena – . Mi trovavo a Lucca e quindi quando mia madre ha ricevuto la telefonata era plausibile credere a quello che le dicevano».
L’ex maestra sente una voce disperata.
«Mamma, sono Maddalena ho fatto un incidente e mi vogliono arrestare» l’esordio da ko.
«Si sono spacciati per me – prosegue la figlia -. Non so se hanno usato l’intelligenza artificiale o se piangendo uno la voce la cambia per forza. Fatto sta che mi madre era sicura di parlare con me. “Mamma mentre guidavo con il cellulare ho investito in auto una bimba, che è in fin di vita. Mi vogliono arrestare” recitava la voce femminile segnata dal più profondo sconforto».
Dopo poco è arrivata la telefonata del sedicente avvocato dei familiari della bambina investita. E poi ancora una telefonata pure dal Tribunale. Un bombardamento di chiamate che ha mandato in confusione la pensionata.
«Quando mamma ha detto di voler chiamare suo marito le hanno risposto che non si doveva preoccupare, che mio padre era già con me – aggiunge Maddalena Balleri -. Tutte quelle telefonate l’hanno tenuta impegnata, senza darle la possibilità di consultarsi con qualcuno o ragionare. Nell’ultima comunicazione le hanno detto che doveva pagare l’avvocato della piccola investita altrimenti mi avrebbero arrestato».
Il secondo passaggio nella tecnica di queste organizzazioni, che recenti arresti hanno collocato nell’area di Napoli e dintorni, è quella di mandare giovani incensurati a casa delle vittime del raggiro. All’abitazione dei Balleri si è presentato un giovane che avrà avuto una ventina d’anni.
«Mi cugina ha assistito alla scena di lui che passa dal cancello e incontra mia madre chiedendole dove sono i soldi per l’avvocato – è ancora il racconto della figlia -. “Non ho soldi, solo gioielli” ha risposto mamma. Ha preso tutto quello che aveva di suo e di mio. Meno male che è intervenuta mia cugina, che all’inizio non capiva il senso di quella presenza, e qualcosa è stato salvato. Ma Rolex, Cartier, smeraldi e altri preziosi sono spariti con questo tizio, rimasto una manciata di secondi. Quello che sgomenta, al di là del danno subìto, è che queste persone conoscevano il mio nome, sapevano cose della mia famiglia».
I carabinieri indagano anche su un altro episodio simile avvenuto il giorno prima a Fornoli e nel mirino c’è un’utilitaria.l
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