Il Tirreno

Versilia

L'indagine

Estate 2025, sulle spiagge della Versilia consumi calati del 15%: i prodotti a cui si è rinunciato di più

di Matteo Tuccini
Estate 2025, sulle spiagge della Versilia consumi calati del 15%: i prodotti a cui si è rinunciato di più

La voce dei balneari: «Prezzi alti? I rincari sono per tutti, noi compresi. Ecco cosa servirebbe»

4 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Com’è andata la stagione turistica 2025 che è al curvone finale ancora non è chiaro: ognuno, tra Viareggio e la Versilia, la racconta in maniera diversa. Ma una cosa è certa: se le presenze complessive in spiaggia possono essere più o meno paragonabili a quelle dell’anno scorso, lo stesso non vale per i consumi. Pranzi, gelati, bibite, aperitivi: l’estate 2025 è stata quella del taglio netto delle spese cosiddette accessorie negli stabilimenti balneari.

Che poi tanto accessorie non sono: che senso ha la giornata al mare senza uno spaghetto allo scoglio, una frittura di pesce o un bel caffè, da prendere assieme ai vicini di ombrellone? Per non parlare del gelato post-tuffo in acqua. I bagni, inoltre, contano parecchio sulla ristorazione: il posto spiaggia è rimasto un elemento importante, ma non è più così prioritario nell’economia degli incassi. Che, però, quest’estate non sono andati benissimo.

«Su gelati e bibite, che sono una parte importante dell’incasso quotidiano, registriamo cali anche del 15% – dice Andrea Bonuccelli, titolare del bagno Perla del Tirreno sulla Passeggiata viareggina – Sicuramente vendiamo meno prodotti di questo genere, così come abbiamo notato una riduzione degli aperitivi». Uno dei “termometri” della situazione gelati è la cosiddetta ritirata che di solito avviene a settembre: chiunque frequenti uno stabilimento sa che arriva il momento in cui certi tipi di gelato confezionato non vengono più ordinati, e quindi non ci sono più. Tanto che vengono cancellati sulla mitica lavagnetta. «Ma le crocette, quest’anno, le abbiamo messe in anticipo», ammette Bonuccelli. Significa che già a fine agosto certi gelati non venivano più ordinati, «perché di fatto non venivano più venduti».

Anche la ristorazione ha un po’ sofferto, «anche se in misura minore a gelati e bevande, su cui c’è stato un taglio evidente», prosegue Bonuccelli. D’altra parte il pranzo al mare, così come quello al ristorante, sconta un aumento dei prezzi che scoraggia soprattutto le famiglie più numerose. A cui una seduta al tavolino può costare parecchio. «Una coppia di clienti – continua il titolare del Perla del Tirreno – mi spiegava che anche solo arrivare da Firenze per sistemarsi in spiaggia costa un mezzo salasso, tra carburante, autostrada e parcheggio: non c’è da meravigliarsi che, una volta a Viareggio, riducano le spese di giornata».

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma non sarà colpa anche dei prezzi della ristorazione nei bagni? I balneari stessi, pur nell’evidenza di alcuni aumenti applicati, si difendono ormai da inizio estate: «Non è possibile tenere fermi prezzi di certi prodotti di consumo, ad esempio del caffè, quando ci sono rincari continui e generalizzati che vengono applicati da produttori e nostri fornitori. Anche due volte nel giro di poco tempo – ribadisce Andrea Bonuccelli – Lo stesso discorso vale per il pesce, come i calamari: quando a noi un prodotto costa molto di più, come facciamo a tenere i listini allo stesso livello di prima? Abbiamo un’attività da mandare avanti, con cui mantenere noi stessi e i dipendenti».

Secondo Marco Daddio, presidente dei balneari di Lido di Camaiore, «i costi per noi sono raddoppiati, come ad esempio si vede per le cozze. E non si può non tenerne conto. Certo, chi riesce a mantenere prezzi corretti ottiene risultati e lavora con continuità; gli altri fanno fatica. Perché il potere d’acquisto delle famiglie si è ridotto, e questo è l’elemento determinante. Finché non si alzeranno gli stipendi non ci sarà un’inversione di marcia».

Detto dei minori incassi per bar e ristoranti degli stabilimenti, i balneari definiscono interlocutoria la stagione che si chiuderà a breve: non è stata un successo, ma neanche un disastro totale. «Io credo che alla fine saremo più o meno allineati all’anno scorso – conclude Daddio – Per quanto luglio e agosto abbiano avuto dei periodi di “buco”, causa maltempo. Che a noi ha causato danni reali».

Di sicuro a fine settembre si faranno i conti, perché – salvo rari casi – in pochi protrarranno la stagione balneare fino a ottobre. Anche se a Forte dei Marmi il sindaco Bruno Murzi ha dato la possibilità di arrivare addirittura a Ognissanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
La tragedia

Pisa, scontro in moto: è morto anche Leonardo Renzoni, aveva 16 anni

di Lorenzo Carducci