Il Tirreno

Versilia

Il lutto

Addio all’imprenditore che realizzò le ville e i bagni top di Forte dei Marmi

di Franco A. Calotti

	Bazzichi con i figli
Bazzichi con i figli

Era nato a Sant’Anna di Stazzema ed era sopravvissuto alla strage del 12 agosto 1944: al suo borgo era molto legato

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FORTE DEI MARMI. Non c’è opera edile – villa, stabilimento balneare o albergo – che sia di un qualche rilievo che non possa vantare di essere stata realizzata o ristrutturata da Ennio Bazzichi, un imprenditore come pochi, importante e di riferimento, scomparso ieri – 18 settembre – al Forte, all’età di 84 anni. Ennio da un po’ aveva passato il timone dell’impresa di famiglia ai figli Andrea e Gloria, ma il suo occhio attento di vecchio e solido capomastro era sempre lì a vegliare sui suoi ragazzi, figli ed operai.

Come sa bene chi l’ha conosciuto Ennio era un personaggio solare, gentile, sorridente e riservato che nella sua lunga vita e attività aveva coltivato famiglia e lavoro. Era nato a Sant’Anna di Stazzema ed era sopravvissuto alla strage di quel 12 agosto 1944: aveva solo tre anni ma si salvò, pur perdendo tutto. E al suo borgo era legatissimo, essendo anche l’ultimo dei quattro fondatori dell’Associazione Martiri di Sant’Anna ancora in vita, e come tale aveva accolto, nel 2020, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

E per dire di che pasta fosse fatto basti dire che il successo imprenditoriale di una vita di lavoro non aveva minimamente intaccato i suoi principi. Tanti anni fa era stato nominato Cavaliere del lavoro, ma quasi si schermiva del titolo, e quando era arrivata anche l’investitura a commendatore per un po’ non l’aveva ritirata perché gli sembrava forse eccessiva, ma il merito c’era, eccome. Tanti lavori al Forte oggi parlano di lui, dall’Hotel Goya, all’Augustus dei Maschietto, ma anche tanti stabilimenti balneari e naturalmente ville nelle zone più prestigiose del Forte.

Ennio con la sua serietà e professionalità era riuscito, insomma, a conquistare la fiducia di tanti imprenditori e clienti e questo era il suo “brand” personale. La storia dell’Impresa Bazzichi Costruzioni ha inizio nel 1965, anno della sua fondazione e dei primi lavori in ambito edile. Da allora, la crescita dell’impresa è stata esponenziale fino a divenire negli anni ’80 una vera e propria industria. L’azienda ha sempre puntato sull’aggiornamento delle attrezzature e sulla preparazione del suo staff, in modo da poter offrire servizi ottimali, prendere in carico commesse anche complesse, portandole a termine in tutti i suoi aspetti, supervisionando la perfetta riuscita e regolarità dei lavori anche sotto l’aspetto del rispetto dei tempi e della responsabilità tecnico-amministrativa. Insomma la sua era un’impresa importante e lo è anche oggi gestita dai due figli. Occupa una ventina di persone, alle quali Ennio ha saputo insegnare il lavoro, diventando al tempo stesso per loro un punto di riferimento professionale e soprattutto umano.

Ecco perché saranno in tanti oggi – 19 settembre – alle 15 nella Chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù in Vaiana, assieme ai parroci di Querceta e di Forte dei Marmi, don Giuseppe e don Piero, a tributargli l’ultimo saluto, nel cuore di quella frazione del Forte dove abitava da sempre, da quando era sceso da Sant’Anna, luogo della memoria familiare e delle origini dove saliva non appena poteva e dove adesso riposerà per sempre. Il sindaco Bruno Murzi e l’amministrazione comunale di Forte dei Marmi, «appresa con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Ennio Bazzichi, si stringono al dolore dei figli Gloria e Andrea, dei suoi adorati nipoti e dei familiari tutti. Figura di grande rilievo per la comunità fortemarmina, Bazzichi è stato illustre e storico impresario edile, stimato per la sua professionalità e per l’impegno che lo ha visto insignito di importanti riconoscimenti. La comunità tutta perde con lui un punto di riferimento, uomo di valori e di operosità, che ha contribuito con la sua attività e il suo prestigio a onorare Forte dei Marmi».

«Nel giro di quattro giorni, da domenica 14 settembre ad oggi giovedì 18, diventano due le perdite per l’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema, si ricorda da Stazzema dopo la morte di Mario Ulivi e Ennio Bazzichi. Quest’ultimo scampò alla strage di Sant’Anna soltanto perché nella borgata di case dove viveva, in località Sennari, non ci furono vittime. Non si è mai dimenticato di Sant’Anna ed è stato uno dei sette fondatori dell’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema. «Siamo addolorati – commenta il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona – per la perdita di un altro testimone vivente dei fatti accaduti il 12 agosto 1944. Perdiamo i pilastri viventi della memoria di questo luogo martire, coloro che hanno dedicato la loro vita per testimoniare, soprattutto dopo l’oblio durato decenni, cosa avvenne in questo paesino e cosa furono capaci di fare le Ss a dei civili innocenti, donne bambini e anziani».

Il 12 agosto del ’44 sia Ennio Bazzichi, che aveva tre anni, che i suoi cari furono risparmiati dai nazifascisti. Però rimasero senza abitazione perché anche lì vennero incendiate. In seguito, sempre da piccolo, si trasferì nel borgo accanto, a Case di Berna. Da giovane fece tante esperienze nel mondo del lavoro. Quando tornò in Versilia si dedicò all’edilizia aprendo per conto suo una ditta nel 1964. Da parte del Comune di Stazzema e del personale del Museo storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema vanno le condoglianze ai figli Gloria e Andrea.

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