Il Tirreno

Versilia

L’intervento

Fiamme e paura a Camaiore: in cenere un magazzino

di Gabriele Buffoni

	Le fiamme
Le fiamme

Conteneva macchinari e attrezzi: oltre tre ore di lavoro per i vigili del fuoco per contenere l’incendio

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CAMAIORE. Oltre tre ore di intervento serrato per cercare di evitare che le fiamme si propagassero alle strutture circostanti e, soprattutto, alla vegetazione che circonda l’area investita dal fuoco. È solo grazie all’azione tempestiva dei vigili del fuoco se stamattina – 17 dicembre – in località Pedona a Camaiore l’incendio che si è propagato in un magazzino contenente macchinari e attrezzature agricole è stato contenuto senza provocare altri danni.

L’intervento

Ben quattro le squadre di vigili del fuoco del comando di Lucca impegnate sul posto e arrivate dai distaccamenti di Viareggio e Pietrasanta, supportati anche dall'autobotte di Lucca. A lanciare l’allarme è stato proprio il giardiniere, un professionista di Camaiore che aveva affittato quello spazio da tempo, che intorno alle 7,15 è arrivato a Pedona per prendere dal magazzino il necessario a svolgere i lavori previsti in giornata. Una volta giunto sul posto e notato il fumo l’uomo avrebbe tentato di aprire la porta ma, così facendo, le fiamme sono divampate in tutta la loro violenza. Provocando – stando a quanto raccontato da alcuni testimoni – anche un’esplosione interna al magazzino dovuta probabilmente alla presenza di macchinari per il giardinaggio con ancora della benzina nei serbatoi: un boato che è stato udito anche dal vicinato. La violenza del rogo ha così in poco tempo devastato la struttura, riducendo in cenere tutto il suo contenuto.

L’allarme

Vista l’entità dell’incendio la chiamata al numero unico per le emergenze da parte del giardiniere è stata immediata e in pochi minuti sul posto si sono precipitate le quattro squadre dei vigili del fuoco e l’autobotte. I pompieri si sono così messi all’opera cercando di contenere l’area interessata dal fuoco: tre ore abbondanti di intervento prima che il rogo potesse dirsi definitivamente domato. Sul caso stanno ora indagando anche i carabinieri: da una prima analisi del sito gli addetti ai lavori tenderebbero a escludere l’ipotesi dolosa, anche se non essendoci un impianto elettrico è impensabile la possibilità di un corto circuito. 

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