Viareggio, ragazzino aggredito dal branco con cinghie e bastoni: «La banda è tornata» e in Versilia scoppia la paura
Il racconto di un genitore: «Non è possibile andare avanti così»
VIAREGGIO. Venti contro uno, armati di cinghie con le quali accanirsi su un minorenne che sta accendendo lo scooter per fare rientro a casa. È accaduto nella sera di lunedì 29 luglio sul Vialone, in Darsena, e a raccontarlo al Tirreno sono alcuni genitori. Dei quali il Tirreno non fa i nomi per un’esigenza di tutela deigli stessi minori che rischiano di essere ancora più presi di mira.
Sotto choc
«Siamo molto spaventati da quello che accade la notte ai figli adolescenti», sono le parole del genitore che ha contattato il Tirreno. Parole semplici ed essenziali che raccontano bene la paura di tante famiglie. «I ragazzi che stanno seminando violenza e paura ormai sono bene conosciuti», continua la testimonianza: «Non è credibile che non siano ancora stati individuati». Il punto – viene sottolineato – «non è l’episodio singolo», che comunque è l’ennesimo da prima che l’estate entrasse nel vivo: «Il punto è che siamo genitori disperati. Non ci sentiamo tutelati dalle forze dell’ordine e non sappiamo più cosa fare per tutelare i nostri figli. A chi dobbiamo chiedere aiuto? Ma dov’è il garante sociale? Che facciamo? Attendiamo la distruzione totale? Perché a forza di vivere la violenza, questa diventerà la loro quotidianità. E sarà lecito ammazzare qualcuno perché ti ha guardato male». La considerazione rimane consegnata all’inchiostro della stampa, ma impone risposte urgenti: «Certo, le famiglie hanno la loro responsabilità. Ma non abbiamo un contenitore sociale cui fare riferimento per affrontare e trovare soluzioni per quanto sta accadendo».
La banda
Le cinghie come arma per spaccare piante e arredi all’esterno di una locale della Darsena erano comparse nei video dei fatti del 25 aprile scorso. Un gruppo di giovani aveva anche minacciato il personale della sicurezza, tirando bottiglie contro gli addetti. Per quei fatti la Questura di Lucca ha comminato Daspo urbani (con divieto di avvicinamento a zona e locali presenti) per il gruppo di ragazzi tutti di età compresa tra i 17 e i 27 anni. Nella stessa serata in cui si consumava l’ennesima violenza a carico di un minore da parte di un gruppo di coetanei, un video stava girando sui telefoni di molti cittadini. Serata tra domenica e lunedì, via Sant’Andrea-angolo via Garibaldi, da una abitazione parte l’allarme diretto alle forze di polizia: «Sta succedendo un parapiglia. Venti ragazzi con i bastoni stanno spaccando i vetri. Hanno caschi, bastoni, stanno facendo un macello, il delirio. Sono una ventina. Hanno spaccato anche i vasi». Di sottofondo si sentono le grida del gruppone che corre – a suon di insulti diretti agli avversari – lungo via San Francesco, direzione piazza Garibaldi, a un passo dalla Passeggiata. Immagini che hanno scosso e spaventato i residenti in centro che si sono trovati alle prese con il comportamento dei giovani. E che ha suscitato forte indignazione nei cittadini che hanno avuto modo di vederlo. Anche perché, come nelle parole del genitore che si è rivolto al Tirreno, ormai il gruppo i adolescenti o poco più che terrorizza le notti tra Viareggio e Lido di Camaiore non è composto da facce sconosciute. Ci sono le immagini delle telecamere e ci sono le denunce delle numerose vittime.