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Viareggio, la vertenza dei bagnini: chiedono contratti più lunghi

di Donatella Francesconi
Viareggio, la vertenza dei bagnini: chiedono contratti più lunghi

Citato l’esempio del Lazio dove la stagione inizia il 10 maggio e finisce il 30 settembre: «I tre mesi di sorveglianza ormai non esistono più»

30 novembre 2023
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VIAREGGIO. Regione Lazio, spiagge di Roma Capitale, la stagione estiva – così stabilisce l’ordinanza del sindaco – «inizia il 10 maggio e termina il 30 settembre» con «obbligo dei concessionari di garantire, negli orari disposti dalla Capitaneria di porto, apposito servizio a tutela dell’incolumità pubblica e dei beni presenti sulla spiaggia».
Lo scorso fine settimana i bagnini riuniti nella Lega bagnini della Versilia (già 200 gli iscritti) si sono incontrati, a Formia, con il direttore della sezione di Latina della Anab (Associazione nazionale assistenti bagnanti), Pasquale Massimo Treglia, presente anche Silvano Terenzio, presidente Anab Lazio, e Nico Massarin, vicepresidente nazionale.
«Non c’è motivo per cui non possa esser così anche in Toscana – spiega al Tirreno Massimiliano Pezzini, presidente della Lega bagnini della Versilia che ha avviato da mesi una vertenza con l’intenzione di farne un confronto a livello nazionale.
«Il periodo di balneazione – ricorda Pezzini – è proposto dalla Regione come periodo minimo anche per la sorveglianza dei bagnanti. I Comuni possono decidere di ampliare il periodo come fatto nel Lazio». Quest’anno anche Viareggio ha tenuto aperti gli stabilimenti balneari fino al 5 novembre, ma senza il servizio di sorveglianza. Il che ha costretto i bagnini, impegnati alle cabine per tutto il lavoro necessario alla chiusura degli stabilimenti, a stare sempre all’erta, trascinando i pattini di salvataggio di corsa, fino a riva, per garantire comunque il salvataggio a chi si era avventurato il mare in un ottobre molto caldo. Un tema che i bagnini versiliesi hanno affrontato, a fine stagione, anche con la Capitaneria di porto di Viareggio. Che ha indirizzato la categoria «al confronto con il Comando nazionale», spiega ancora Pezzini.
Molti i punti della vertenza che i bagnini della Versilia hanno messo nero su bianco: «A Formia ci hanno chiesto di avere la bozza che abbiamo preparato – racconta Pezzini – Anche se, grazie al confronto avuto, abbiamo potuto capire che nel Lazio, come nel Sud Italia, il lavoro dei colleghi è molto diverso rispetto alla Versilia. Nel Sud i bagnini lavorano quasi tutti sulle spiagge libere dei Comuni, anche in quelli che sono commissariati. Lì hanno un problema serio di paghe orarie molto basse».
Tra i punti della vertenza, quello relativo all’inquadramento contrattuale degli assistenti bagnanti e l’altro, tra i più caldi, di tutto il lavoro che i bagnini della Versilia sono chiamati a garantire allo stabilimento balneare oltre alla sorveglianza dei bagnanti lungo tutta la giornata dal 15 giugno al 15 settembre. La bozza stilata introduce la voce “Indennità professionale manutentori fuori stagione assistenza bagnanti”, cioè «un indennizzo che compensi i lavori di manutenzione straordinaria svolti in periodi fuori la stagione balneare dai bagnini che in questo periodo svolgono lavoro specializzati in base alle loro competenze, evitando ai gestori degli stabilimenti di rivolgersi a ditta specializzate».
A breve, i bagnini versiliesi terranno un’altra riunione della loro associazione anche per decidere gli ulteriori passi da fare in merito alla vertenza. Che tocca tutti i temi relativi a un contratto di lavoro che sia “misurato” su quello che è l’effettivo lavoro dei bagnini oggi. Per contatti e iscrizioni: bagninidellaversilia@libero.it. 
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