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La ricerca rivela: il cugino di Spike Lee morto al Cinquale durante la secondo guerra mondiale

Alessandra Baldini
La ricerca rivela: il cugino di Spike Lee morto al Cinquale durante la secondo guerra mondiale

Quando il regista americano girò il film sulla Strage nel 2008 non sapeva della storia familiare

29 giugno 2022
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VERSILIA. Un cugino di Spike Lee è morto in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale pochi chilometri piu' a nord di Sant'Anna di Stazzema, la localita' sulle Apuane teatro di una strage dei nazisti nel 1944 su cui il regista afro-americano 15 anni fa ha girato il film "Miracolo a Sant'Anna".

Maceo Walker aveva 20 anni quando fu ucciso nella battaglia del Cinquale, probabilmente dilaniato dalle artiglierie nemiche, ma Spike non lo sapeva all'epoca del film ambientato in Versilia in cui, intrecciando storie italiane e americane, aveva raccontato la saga dei Buffalo Soldiers, 15 mila soldati neri della 92esima Divisione spediti in battaglia per liberare l'Italia mentre nel loro paese venivano umiliati.

Maceo era uno di questi. Nato a Baltimora, si era arruolato nel 1943 e l'anno dopo era stato spedito in Italia. Secondo esperti del Pentagono potrebbero essere suoi i resti di uno di due soldati uccisi al Cinquale e che la scorsa settimana sono stati esumati dal Cimitero Americano di Firenze dove sono sepolti circa 4.400 militari Usa morti durante la Seconda Guerra Mondiale. I resti saranno trasportati in un laboratorio federale in Nebraska per essere esaminati.

"Non è solo mio cugino - ha detto Lee in un messaggio in cui invita parenti di soldati "missing in action" a donare il Dna per aiutare nell'identificazione - ma tutti i suoi fratelli della 92esima divisione. I soldati Buffalo, che hanno combattuto per questo Paese, che credevano in questo Paese e che negli Stati Uniti non erano ancora cittadini di prima classe".

Dimenticata dalla storia, la battaglia del Cinquale fu combattuta lungo un canale minato sotto la pioggia e nel fango nel febbraio 1945. Dopo aver sofferto pesanti perdite, al quarto giorno il 366esimo reggimento a cui apparteneva Walker fu ritirato con ignominia: "Non hanno la stabilità emotiva e mentale necessaria per il combattimento", disse all'epoca il generale Lucian Truscott, secondo il libro di Hondon Hargrove "Buffalo Soldiers in Italy". 700 militari della 92esima divisione sacrificarono la loro vita in Italia. Metà dei circa cinquanta Buffalo ancora non identificati facevano parte del 366esimo reggimento.

"Combattevano una guerra su due fronti: uno sul campo di battaglia l'altro in un esercito segregato e in un'America segregata", ha detto Sarah A. Barksdale, una storica del ministero della Difesa che sta lavorando al progetto. Finora solo di tre soldati sono state ricostruite le tracce: gli sforzi del Pentagono sono ostacolati in parte dalla difficolta' di trovare parenti ancora in vita pronti a mettere a disposizione il proprio Dna.

Molti afro-americani sono diffidenti delle intenzioni del governo, specialmente alla luce dell'"esperimento Tuskegee", quando a meta' del Novecento partecipanti a uno studio sulla sifilide non vennero informati che era stata scoperta una cura della malattia. Di qui lo sforzo di Lee a fianco del Pentagono: "Non potremo mai farci perdonare il trattamento che hanno ricevuto - ha detto la Barksdale - ma e' importante che tornino a far parte della memoria del nostro Paese sulla seconda Guerra Mondiale".

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