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Strage di Viareggio, familiari delle vittime contro il Comune: «Silenzio imbrazzante»

Donatella Francesconi
Strage di Viareggio, familiari delle vittime contro il Comune: «Silenzio imbrazzante»

Marco Piagentini scrive una lettera al sindaco dopo aver riscosso il risarcimento: «Siamo amareggiati perché come noi e come tanti cittadini avete vissuto gli orrori non solo di quella notte»

01 maggio 2022
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VIAREGGIO. L’associazione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio – 29 giugno 2009, 32 morti a seguito del deragliamento di un treno carico di Gpl – mette nero su bianco lo stato dei non rapporti con l’amministrazione del sindaco Giorgio Del Ghingaro. «A seguito della sua totale mancanza di cortesia ed educazione nel non rispondere al nostro invito a esprimersi la sera del 29 giugno 2021, con infinita tristezza e fatica mi duole tornare a scriverle», sono le parole di Marco Piagentini, presidente de “Il Mondo che vorrei”. «I nuovi fatti emersi in aula il 14 aprile ci indignano. Siamo veramente amareggiati, non tanto dal suo continuo silenzio, ma dal silenzio degli assessori e consiglieri viareggini della sua amministrazione, che come noi e come tanti cittadini hanno vissuto gli orrori non solo di quella notte, ma anche dei giorni e mesi successivi. Da loro mi sarei aspettato una maggior trasparenza per qualsiasi evento e/o atto riguardante la strage. E, soprattutto, maggior comunicazione, visto che qualsiasi atto o comunicazione riguardante la strage da sempre ha avuto riflesso durante le varie fasi del processo, così come quello da lei effettuato il 7 marzo».

Il riferimento è «alla liquidazione spettante al Comune, ultimo residuo dell’importo del risarcimento del danno causato dal disastro ferroviario (200mila euro su 3 milioni, ndr). Definiti i responsabili dalla Cassazione, lo scellerato accordo firmato dalla Giunta Lunardini era per lei, sindaco, irreversibile. Ma, almeno, avrebbe potuto fare “melina”. Tanto quei soldi il Comune non li avrebbe mai persi». Piagentini continua: «Quello che ci ferisce, anche se ormai siamo abituati, è la sua assenza in aula a rappresentare la città (almeno in apertura processo) e il non aver avuto il coraggio di avvisare i familiari, l’associazione e perfino il legale che in aula rappresenta il Comune. Perché accettando quell’ultima trance ha dato la possibilità ai difensori degli imputati di presentare una nota di merito come ulteriore attenuante alle condanne ormai certe dei responsabili di un disastro ferroviario che ha ucciso 32 persone. Spero che, in un rigurgito di sensibilità, abbiate almeno il coraggio di destinare tali fondi alla commissione “Tavolo della Memoria” per realizzare almeno una parte delle iniziative volutamente boicottate in questi 2 anni». Infine, l’appello alle opposizioni: «Affinché possano intervenire per obbligare l’amministrazione a far sì che la somma sia utilizzata per la memoria della strage di Viareggio».

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