Il Tirreno

Versilia

lutto 

Addio a “Trombino” una colonna della Croce Verde di via Machiavelli

Massimo Guidi e Roy Lepore
Addio a “Trombino” una colonna della Croce Verde di via Machiavelli

Luciano Vannucchi è scomparso   al Versilia a 79 anni. Fu tra quelli che fecero rinascere la squadra dell’associazione

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VIAREGGIO. Se ne va una delle colonne portati dell’associazionismo viareggino, un punto di riferimento della Croce Verde fin dai tempi della vecchia sede di via Macchiavelli. È scomparso infatti, in seguito a una malattia, Luciano Vannucchi. Aveva 79 anni. Un grave lutto per l’associazione che ha perso anche i fratelli Raniero e Domiziano. Luciano, come anche altri della famiglia, era conosciuto con il soprannome di “Trombino”. Il nipote Beppe ricorda questo nomignolo fu attribuito originariamente allo zio Domiziano quando era giovane da un vicino di casa. Da allora quel nome è stato dato a tutti in famiglia. Questo ci ricorda l’antica usanza viareggina di dare i “nomicchiori” ai personaggi della città.

Luciano Vannucchi è stato un ex dipendente Enel, ma prima ancora aveva lavorato in un cantiere navale. Circa cinque anni fa ha scoperto che proprio lì, al cantiere, aveva contratto una malattia provocata dall’esposizione con l’amianto. Luciano ha sempre vissuto la sua malattia con grande forza ma tre giorni fa le sue condizioni si sono aggravate. È stato ricoverato all’ospedale Versilia, ed è lì che se n’è andato ieri in mattinata. Ha frequentato per molti anni la Croce Verde, poi ultimamente il Lory’s bar all’ex campo d’Aviazione, dove abitava in via Menesini. 

La presidente della Croce Verde Carla Vivoli lo ha voluto ricordare come «un pezzo importante per l’associazione»: «Al tempo non c’era ancora il servizio del 118 e la rivalità con la Misericordia era forte. Luciano ha gestito per circa cinque anni il bar della Croce Verde». Vannucchi è stato molto attivo anche sul fronte dello sport: era tifoso del Viareggio calcio e del Milan, ma simpatizzava anche per il Torino squadra di cui era un supporter sfegatato il fratello Raniero. A metà degli anni sessanta del secolo scorso è stato tra coloro che rimise in piedi la squadra di calcio della Croce Verde, “l’Audace”. Una rinascita dovuta all’onda emotiva scatenata dalla la morte di Angelo Basalari, nel giugno del 1966: volontario e autista dell’associazione, morì in un incidente stradale, mentre era alla guida di un’ambulanza.

«Allestimmo una squadra veramente forte – aveva sempre ricordato Luciano con orgoglio – per partecipare al torneo di Bozzano (uno dei più importanti della Provincia in quegli anni). Vennero a giocare con noi mio fratello Domiziano, Cesare Gori e il fratello di Piaceri. Vincemmo quel torneo onorando al meglio Angiò». Nella stagione successiva la squadra si iscrisse al campionato versiliese. Con Vannucchi c’erano Moreno Iacopini, Sergio Guillaume, Napoleano “Papeo” Del Pistoia, Enrico Paladini, Danilo Fedeli e Ivano “Gongone” Bonuccelli, futuro papà del “Condor” Vitaliano Bonuccelli e primo presidente della nuova formazione. In campo Gigi Simonetti che di lì a poco verrà prelevato dal Genoa, poi Martinelli e Guglielmo Funel, Paolo Cortopassi, Tomei, Fedeli, Renato Trasatti, Pieraccini, Del Re, Bartolini e Ruberti. Luciano Vannucchi rimane nel gruppo di dirigenti della squadra con Umberto Nave, Danilo Fedeli, Marco Bertacca, Manlio Pennacchi, Luciano Vannucchi, Marco Bertuccelli, Sirio Bertuccelli e Giovanni Musetti anche a metà degli anni settanta quando arriva la fusione con l’Excelsa.

 

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