Il Tirreno

Versilia

Addio a Giovanni Angelici, grande giornalista, voce della Versilia

Addio a Giovanni Angelici, grande giornalista, voce della Versilia

Eccellente cronista e maestro di una generazione lavorò in grandi programmi Rai come Tv Sette e Cronache Italiane

3 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Per gli amici, i collaboratori, i tanti ai quali ha insegnato il mestiere era “quello che scriveva bene”. Giovanni Angelici, classe 1927, monzese di nascita ma versiliese da sempre, giornalista di lunghissimo corso prima al “Giornale del Mattino” e poi alla Rai, è morto ieri all’ospedale Versilia.

Giovanissimo di fede democristiana, nella Viareggio politicamente “calda” di fine anni ’50, Angelici approda alla redazione del giornale diretto da Ettore Bernabei insieme ad un nutrito gruppo di ragazzi decisi a farsi strada nella carta stampata, dalla cui magia Angelici finisce conquistato, passando da polemista a cronista. In queste vesti si mette in luce seguendo alcuni casi di cronaca nera che lo fanno notare a livello toscano, portandolo a diventare, nel 1958, caporedattore del giornale nel quale aveva mosso i primi passi.

Quando nel 1966 il “Giornale del Mattino” chiude, Giovanni Angelici si è ormai fatto – come si dice – un nome. Nel giro di un paio d’anni è la Capitale ad accogliere il grande cronista arrivato da Viareggio. Dove ritrova quel Bernabei diventato il mitico capo della Rai negli anni d’oro della Democrazia Cristiana .

E’ la stagione d’oro del giornalismo italiano e per la Rai del bianco e nero Angelici lavora a trasmissioni gloriose che hanno lasciato il segno, come “Tv Sette” e “Cronache italiane”.

Che raccontano il Paese che cambia, portando telecamere e giornalisti in lungo e in largo per lo Stivale.

Un’esperienza indimenticabile per Giovanni Angelici, al fianco di nomi della cronaca e delle televisione come Sergio Zavoli e Biagio Agnes.

Il mestiere entra nel sangue e la carriera è ormai avviata: giornalista Rai, in grado di occuparsi di molteplici argomenti. Tanto da seguire, per molti anni, tutto quanto è moda in Italia ed in Toscana, con Pitti e dintorni. Ma anche, sempre con grande passione, il panorama dell’arte italiana.

Con la nascita di RaiTre e dei telegiornali regionali, Angelici torna in Toscana, redazione della Rai a Firenze, che lascerà solo per andare in pensione, da vice capo redattore, a 65 anni.

Dopo aver insegnato il mestiere, ironico e sarcastico come era rimasto anche in vecchiaia, ai colleghi più giovani ai quali molto poteva perdonare ma non un congiuntivo fuori posto in un “lancio” per il tg. E non a caso anche noi del Tirreno, colleghi del figlio, temevamo sempre i suoi giudizi.Gran pescatore da sempre e cuoco provetto per tutta la famiglia, Giovanni Angelici non passava inosservato.

Eppure solo la Misericordia guidata da Roberto Monciatti , quasi dieci anni fa, organizzò una cerimonia per premiare questo maestro di giornalismo. Una piccola festa alla quale Giovanni andò volentieri, accompagnato dal suo erede Aronne e rispondendo da par suo alle domande del cerimoniere (in quel caso Massimo Mazzolini). Col suo solito stile caustico e un po’ cinico (ma in realtà era uomo di tutt’altri sentimenti).

Del mondo che non c’era più, quello di quando il “Giornale del mattino” chiudeva alle cinque ed i suoi giovani redattori affrontavano un’alba dopo l’altra, gli era rimasta - intatta - la “passione” per il cocktail Martini con la quale aveva contagiato anche gli amici e i colleghi più gviovani.

E quando entrava nei suoi locali preferiti da sempre, il caratteristico bicchiere spuntava come per magia.

La sua morte getta nello sgomento quanti lo conoscevano e lo apprezzavano. I tanti viareggini che lo avevano in qualche modo ritrovato quando era tornato a Viareggio in pensione.

Giovanni Angelici lascia la moglie Mara Quadrelli, i figli Aronne (caposervizio della redazione di Massa del nostro giornale) e Gionata (avvocato), i fratelli Osvaldo e Albo e i bellissimi nipoti.

Primo piano
Verso le elezioni

Regionali in Toscana, incontro Giani-Schlein a Roma: «Mi affido al partito, nessun passo indietro»

Estate