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Natale sempre più salato: dal pandoro al cotechino, quanto sono aumentati i prezzi in 10 anni – Come risparmiare

di Libero Red Dolce
Natale sempre più salato: dal pandoro al cotechino, quanto sono aumentati i prezzi in 10 anni – Come risparmiare

Rispetto al 2024 salgono quasi tutti i generi alimentari. La spesa per le famiglie aumenta con gli stipendi fermi

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Il terzo Natale con il governo Meloni rischia di essere il più ricco di slogan sui buoni risultati economici e il più dispendioso per mettere le vivande sulla tavola. Per certi versi, un buon segno, considerato che secondo vari osservatori – Unimpresa e Codacons su tutti – la spesa media per le famiglie è in crescita. Per altre ragioni c’è meno da sorridere, perché l’Italia è l’unico paese (insieme alla Grecia) dove gli stipendi sono calati negli ultimi 20 anni (dati Eurostat) . E quindi si è costretti a spendere di più per godersi quel momento dell’anno che per tanti significa famiglie, relax e spensieratezza.

Cosa aumenta di più

Per il tradizionale cenone della Vigilia e per il pranzo di Natale, secondo Codacons, gli italiani spenderanno complessivamente circa 3, 1 miliardi di euro. Anche quest’anno, però, si registrano forti aumenti per diversi prodotti alimentari: il cacao segna un rincaro del 21, 1% su base annua, il caffè del 18, 8%, il cioccolato del 9, 3% e le uova del 7,7%. In aumento anche formaggi e latticini, che costano il 6, 4% in più rispetto allo scorso anno, così come la carne, con un +5, 8%. Prezzi che, peraltro, erano già cresciuti anche nell’anno precedente.

E se si prende in considerazione una finestra temporale appena più ampia, la situazione è ancora peggiore. In Italia i prezzi dei dolci tipici natalizi sono aumentati in modo costante negli ultimi anni, tanto che oggi per acquistare un pandoro o un panettone industriale si spende mediamente il 42% in più rispetto al 2021. Gli aumenti risultano ancora più marcati per i prodotti a base di cioccolato, per i quali i rincari arrivano addirittura fino all’89%.

Prendi uno e paghi due

Continuando questo viaggio della macchina del tempo dalla frustrazione si passa allo sconforto. È dal confronto tra i prezzi attuali e quelli di dieci anni fa che emergono dati davvero sorprendenti. Federconsumatori stila un report annuale e facendo i conti, si scopre che numerosi prodotti tipici del periodo natalizio hanno subito aumenti vicini alla tripla cifra. Il pandoro è passato da 8, 25 a 15, 80 euro (+91, 5%) , il cotechino da 7,20 a 13,80 euro (+91,7%) , i centrotavola da 12,50 a 22,60 euro (+80,8%) e le palline decorative da 18,10 a 31,90 euro per una confezione da dodici (+76,2%) . Forti rincari anche per alcuni regali molto diffusi, come le macchine per il caffè espresso, salite da 86 a 169,50 euro (+97%) , i droni, da 85,50 a 149,60 euro (+79%) , e le biciclette, da 114 a 211,69 euro (+85,7%) .

Si è arrivati a capovolgere la sempiterna (e più adoperata) delle strategie di marketing dei supermercati: dal prendi due e paghi uno, al prendi uno e paghi per due. Bell’affare. E non va meglio per i tanti che vogliono o devono muoversi.

“No, viaggiare...”

Secondo una rilevazione di Federconsumatori, durante le festività si registrano rincari molto elevati sui trasporti, soprattutto sulle tratte più utilizzate da studenti e lavoratori fuori sede che rientrano. In autobus si segnalano aumenti record: il biglietto Milano–Bari arriva a costare fino al +285% rispetto ai prezzi ordinari, mentre Bologna–Bari segna +241%. Anche i voli aerei non sono esenti, con la tratta Roma–Catania che registra rincari fino al +36%. Pesanti rincari anche sui treni, in particolare sulla Torino–Reggio Calabria (+195% all’andata) e sulla Milano–Bari (+123%) . Difficile che a qualcuno venga voglia di canticchiare l’immortale ritornello di Lucio Battisti “Sì, viaggiare...”. Non per tutti sono lacrime. Secondo i dati Unimpresa, il turismo è il settore più dinamico delle festività natalizie. La spesa media per le vacanze sale da 550 a 580 euro per famiglia (+5,5%) e aumenta anche la quota di italiani che prevede di partire, dal 30% al 33%. Crescono soprattutto le prenotazioni verso mete italiane (+7%) , in particolare montagna e borghi, seguite dai pacchetti benessere (+5%) e dai viaggi brevi in Europa (+4%) , favoriti dalla ripresa dei voli low cost e dalle offerte last minute. In questo quadro chiaroscuro, dove l’aumento degli stipendi è un fattore fondamentale per sperare di sostenere la domanda interna, Federconsumatori fornisce qualche consiglio per risparmiare. Come l’importanza di fissare in anticipo un tetto alle spese, verificare le differenze di prezzo tra negozi tradizionali ed e-commerce, valutare con attenzione le spese di spedizione e limitare l’uso delle illuminazioni decorative ai momenti serali o agli incontri in famiglia.
 

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