Stadio di Pisa: capienza, progetto e costi – “Dentro” al sogno chiamato Arena del futuro
Cessione o concessione alla società: le due possibilità, ma il quando e il come sono ancora da vedere. Tutti i dettagli
PISA. L’Arena Garibaldi si è rifatta il trucco di corsa nei mesi estivi per essere presentabile per la Serie A. Cantieri aperti e chiusi a tempo di record così da rispettare normative e richieste della Lega calcio, con un costo superiore ai 3 milioni di euro tra esborso del Comune, soggetto proprietario dello stadio, e quello del Pisa Sporting Club, utilizzatore in forza di una specifica convenzione. Capienza 12.508 posti.
Il restyling (e i tempi)
Ma quello che ne sarà dello stadio incastonato nel quartiere di Porta a Lucca, a breve distanza da Piazza dei Miracoli, è ancora tutto da scoprire. La nuova e moderna Arena, quando si farà, sarà il restyling di quella attuale. Questo è il punto fermo. Il quando e il come sono però ancora da vedere. Anzitutto perché il Pisa ha effettivamente annunciato mesi fa l’intenzione di procedere in questa direzione, ma non ha ancora presentato il progetto al Comune. Anche se non ci sono stati annunci ufficiali, è dato per certo che sarà lo studio Archea Associati a firmarlo. Lo studio fiorentino ha già curato gli interventi estivi per l’adeguamento alla serie A.
La capienza
La nuova Arena dovrebbe avere una capienza di circa 16.800 posti. Sarà completamente coperta e gli spazi dietro la tribuna verrebbero utilizzati per nuove funzioni (museo dedicato al Pisa, aree lounge e bar, spazi per i tifosi, servizi). L’intervento prevederebbe la demolizione e ricostruzione di curve e gradinata, secondo fasi successive, sul modello di quanto è stato fatto a Udine e a Bergamo.
Del tema si è occupata a lungo nei giorni scorsi la prima commissione consiliare (urbanistica). Nell’occasione è emerso quanto e perché saranno determinanti i contenuti del progetto. Dentro e fuori dallo stadio. Ci sarà infatti da fare i conti con una sentenza del Tar dello scorso febbraio che ha annullato la cosiddetta variante stadio approvata dal consiglio comunale nel 2020 in seguito al ricorso presentato da alcuni residenti del quartiere. Il Tar ha accolto diversi aspetti contestati come la non rispondenza alla normativa in materia di dotazione di parcheggi per aree sportive e commerciali e, parzialmente, lacune nelle verifiche di impatto ambientale. La sentenza ha dunque fissato dei paletti sugli standard necessari, a cominciare da quelli per i parcheggi, di cui il nuovo progetto non potrà non tener conto.
La legge Stadi
È anche vero però che dopo cinque anni quella variante sarebbe comunque andata in scadenza e che il Pisa Sc, nel frattempo con un assetto diverso da allora (con il patron Alexander Knaster e la famiglia Corrado), vuole imboccare una strada completamente nuova. «L’attuale proprietà intende presentare un progetto per l’Arena utilizzando la legge Stadi», è stato confermato dall’amministrazione comunale durante la commissione.
In altre parole, si tratta di giocare una nuova partita nei contenuti e nelle modalità rispetto a quanto impostato cinque anni fa. Intanto, anche formalmente, il Pisa Sc ha manifestato al Comune l’intenzione di valorizzare l’Arena. Secondo la legge Stadi questo potrà concretizzarsi attraverso una cessione dello stadio alla società oppure una concessione pluriennale (fino a novanta anni). La legge prevede «che il progetto, se approvato in conferenza dei servizi, costituisca variante» e permette di comprendere attività diverse, come quelle commerciali, «che possano dare impulso alla rigenerazione dei quartieri dove si trovano gli impianti sportivi». Questa, in effetti, sarebbe l’intenzione del Pisa.
