Richiami auto, il caso Renault e Dacia: il difetto riscontrato e i consigli (di Federconsumatori) agli automobilisti interessati
Federconsumatori di Pisa: «Automobilisti si sono visti chiedere oltre 8.000 euro per riparazioni non riconosciute in garanzia». Cosa fare
PISA. Dopo i richiami che hanno interessato altre case automobilistiche, ora tocca a Renault e Dacia finire sotto la lente di Federconsumatori Pisa. Alcuni modelli prodotti tra l’aprile 2019 e il settembre 2022, per un totale di oltre 155 mila veicoli, presenterebbero un difetto tecnico grave, con conseguenze economiche pesantissime per gli automobilisti.
Il problema riguarda la guarnizione “O-ring” sull’albero primario del motore elettrico. Una parte apparentemente marginale, ma capace di compromettere l’intero sistema. La sua usura o imperfezione consente all’olio di penetrare nella trasmissione, causando surriscaldamento e, nei casi peggiori, la rottura definitiva del motore elettrico. «Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di automobilisti che si sono visti chiedere oltre 8.000 euro per riparazioni non riconosciute in garanzia – spiega il presidente di Federconsumatori Pisa, Sandro Imbraguglio –. Alcuni hanno ottenuto solo riduzioni parziali dei costi, altri nulla. È una situazione inaccettabile, perché parliamo di un difetto già noto in ambito tecnico e non adeguatamente comunicato ai cittadini. La trasparenza deve essere un dovere delle case automobilistiche, e i consumatori hanno diritto di non essere lasciati soli davanti a problemi di questa portata».
Il nodo centrale riguarda la corretta applicazione della garanzia legale di conformità, prevista dal Codice del Consumo: «La legge stabilisce che, quando un bene presenta un difetto che lo rende inidoneo all’uso o difforme dal contratto di vendita – spiega l’avvocato Annalisa Scura – il consumatore ha diritto alla riparazione o sostituzione senza alcuna spesa. Qualora ciò risulti eccessivamente oneroso per il venditore, si può chiedere la riduzione del prezzo o addirittura la risoluzione del contratto. Non è ammissibile che una casa automobilistica faccia ricadere sui clienti i costi di un vizio originario del prodotto».
La Federconsumatori di Pisa ha deciso di avviare una campagna a difesa dei consumatori coinvolti, raccogliendo testimonianze e documentazione per tutelare al meglio i cittadini. «Invitiamo chiunque si trovi in questa condizione a rivolgersi ai nostri sportelli – conclude Imbraguglio –. Non è solo una questione economica, ma anche di rispetto dei diritti fondamentali dei consumatori».
Il caso, che potrebbe coinvolgere migliaia di automobilisti italiani, rischia di assumere dimensioni nazionali. Per ora, a Pisa e provincia, l’associazione si è posta come punto di riferimento per chi non intende rassegnarsi a sostenere ingiustamente costi che dovrebbero essere coperti dal produttore.