Benzina, multa da quasi un miliardo di euro per Eni, Q8 e altri 5 big: l’accusa per l’Antitrust sul prezzo
Per il Garante i principali operatori petroliferi si sarebbero coordinati per determinare il valore della componente bio inserita nel prezzo del carburante. La replica di Eni
L'Antitrust ha comminato una multa di oltre 930 milioni complessivi a Eni, Esso, Ip, Q8, Saras e Tamoil per intesa restrittiva della concorrenza.
L’accusa
Dall'istruttoria dell'Autorità garante della Concorrenza, avviata grazie a un whistleblower, è emerso che i principali operatori petroliferi si sono coordinati per determinare il valore della componente bio inserita nel prezzo del carburante.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso l'istruttoria nei confronti di Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Saras e Tamoil (per quest'ultima anche con riferimento alle condotte di Repsol, ora da essa acquisita), le più importanti compagnie petrolifere operanti in Italia. L'Autorità ha accertato un'intesa restrittiva della concorrenza nella vendita del carburante per autotrazione per tutte le parti, fatta eccezione per Iplom e Repsol. Per questo motivo ha sanzionato le società per un totale complessivo di 936.659.087 euro.
Così le multe
In dettaglio ha sanzionato Eni per 336.214.660 euro, Esso per 129.363.561 euro, Ip per 163.669.804 euro, Q8 per 172.592.363 euro, Saras per 43.788.944 euro e Tamoil per 91.029.755 euro.
La replica di Eni
«In merito alla sanzione annunciata oggi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, conseguente al procedimento avviato oltre due anni fa», Eni esprime «il più fermo dissenso e la profonda sorpresa per le conclusioni dell’Autorità, che ha ritenuto la società partecipe di una presunta intesa restrittiva della concorrenza tra le principali società petrolifere operative in Italia nel settore dei carburanti per autotrazione, per quanto riguarda il costo della componente bio del prezzo del carburante, introdotta dalle compagnie nei carburanti tradizionali per ottemperare agli obblighi normativi».