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Pisa, l’addio a Marah diventi la denuncia della barbarie. Governo assente e in silenzio

di Libero Red Dolce

	Eugenio Giani e Marah Abu Zuhri
Eugenio Giani e Marah Abu Zuhri

Oggi il funerale alla presenza del governatore della Toscana Eugenio Giani

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PISA. Scegliere di esserci è tutto. In guerra, come in pace, sono i corpi a rappresentare l’argine che poniamo tra noi e la barbarie. E dunque ha un valore simbolico la presenza del presidente della Regione Eugenio Giani, oggi, al funerale di Marah Abu Zuhri, la ragazza palestinese di 20 anni morta all’ospedale di Pisa, dov’è arrivata pesando 36 chili. E se la presenza è un simbolo, anche il suo contrario, l’assenza, lo è. E a mancare domani saranno i rappresentanti del governo italiano. Nessuna dichiarazione ufficiale fin qui sulla vicenda è arrivata dal governo guidato da Giorgia Meloni.


Deluso è rimasto finora anche chi si sarebbe aspettato la difesa dei medici pisani, accusati da Israele di non avere incluso nella loro relazione l’ipotesi di diagnosi di leucemia fatta dall’ospedale di Gaza. Accusa che si è rivelata falsa, giacché nessuna relazione era stata stilata al momento delle dichiarazioni israeliane e la diagnosi era stata smentita da due accertamenti fatti nell’ospedale toscano.

Chiediamo al presidente Giani cosa ne pensa di questo persistente silenzio del governo: «Evidentemente è una disattenzione. Difendere quella che è la professionalità e la competenza dei nostri medici è questione fondamentale. Sono il nostro orgoglio, capaci di dare il meglio nella disponibilità data come Regione nel curare le vittime di questo genocidio che sta avvenendo nella Striscia di Gaza. Richiede una sensibilità che in Toscana abbuiamo e orgogliosamente rivendichiamo». E prosegue: «Israele strumentalizza politicamente, per capirlo basta parlare con le persone che arrivano da Gaza e rendersi conto che ci sono delle situazioni terribili, per chi crede nella solidarietà e nel porsi al servizio degli indifesi».

La cerimonia si terrà oggi alle 12, al Parco della Pace “Tiziano Terzani” di Pontasserchio. Parlando con alcuni operatori dell’associazione “Un Ponte Per” la madre della ragazza ha spiegato che sarebbe orgogliosa se nella morte «Marah diventasse una messaggera di pace e di giustizia».

«Secondo me lo è già, sarà il simbolo di una solidarietà e di una vicinanza che il popolo toscano vive nei confronti degli indifesi ragazzi e ragazze di Gaza, che il cardinale Zuppi ha voluto ricordare nella sua recente omelia. Domani (oggi per chi legge, ndr) mi rivolgerò a questa donna con parole che mi verranno dal cuore, portandole l’abbraccio della Toscana, certo di rappresentare il sentimento della nostra gente», conclude Giani.l
 

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