Aulla, trovato morto in una pozza di sangue. Poche ore prima aveva avuto una lite. C’è un fermo
S’indaga per omicidio, c’è un sospettato che è stato portato in caserma e interrogato a lungo. Poche ore prima del decesso, il 52enne era stato accompagnato in codice verde al pronto soccorso
AULLA. La chiamata al 118 arriva alle 7,15 del mattino. Quando i soccorritori della Croce bianca arrivano in quella casa alla periferia di Aulla (Massa Carrara) , in via del popolo, rimangono perplessi, oltreché scioccati. In terra, in una pozza di sangue, c’è lo stesso uomo che appena quattro ore prima hanno accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Pontremoli in codice verde: lo hanno trovato in terra, in strada, in stato confusionale e qualche escoriazione. Segni di una colluttazione, ma niente di grave.
Adesso quell’uomo, Ramzi Abdelmajid, 52 anni, originario del Marocco, in Italia senza fissa dimora, è morto. I soccorritori, una volta accertato il decesso dell’uomo, chiamano i carabinieri e da qui parte la ricostruzione a ritroso delle ultime ore del cinquantenne e la caccia al responsabile.
I militari partono dai rilievi sul posto, in cerca di tracce dell’aggressore, e dai testimoni. Il primo ad essere ascoltato è l’uomo che ha chiamato i soccorsi la seconda volta e che condivideva la casa con lui. Una casa non loro: l’avevano occupata tempo fa. «Recentemente – spiega il sindaco di Aulla Roberto Valettini – i vigili urbani avevano fatto un sopralluogo e verificato che effettivamente l’immobile poteva essere occupato. Quando c’è un morto è sempre un dispiacere enorme»:
Stando a una prima ricostruzione il 52enne, che aveva dei piccoli precedenti legati all’uso delle sostanze stupefacenti, nella notte, aveva avuto una lite con un uomo più giovane di lui, anche lui di origine marocchina e con qualche precedente. Sempre nel campo delle droghe. È stato portato al pronto soccorso di Pontremoli, è stato dimesso ed è tornato a casa. E fino a qui le cose certe. Poi un vuoto fino al ritrovamento del suo cadavere sul pavimento della casa.
Casa dove, in tarda mattinata, arriva anche il magistrato di turno che dispone l’autopsia. Solo così si saprà la causa esatta del decesso. Sul corpo dell’uomo non ci sono ferite da taglio o da arma da fuoco, ma ha una grossa ferita alla testa. Probabile quindi che sia stato colpito con un oggetto. E che quella sia la causa della morte. Quale sia l’oggetto però ancora non è chiaro.
Grazie però alle testimonianze raccolte per tutta la mattinata, i carabinieri riescono a risalire al presunto aggressore. Un giovane di origine marocchina. Viene subito rintracciato dai militari e portato in caserma per essere interrogato. Nella serata di sabato 14 è scattato il fermo e il 17 si terrà l’udienza di convalida.
Per i funerali (per cui dovranno essere rintracciati i familiari della vittima) bisognerà aspettare l’autopsia e il nulla osta del pm.