Il Tirreno

Toscana

Il ritratto

Fernando Capecchi, da venditore di piante al grande successo: tutto è iniziato con un “promettente” dj...


	Franco Capecchi (a destra) con Simona Ventura e David Pratelli
Franco Capecchi (a destra) con Simona Ventura e David Pratelli

Originario di Pistoia, aveva lasciato l’attività nei vivai per lo spettacolo: la svolta nel 1994

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PISTOIA. Originario di Pistoia, Fernando Capecchi, morto a 80 anni, aveva iniziato la sua carriera come venditore di piante, attività tipica della sua terra famosa per i vivai. Ma il suo cuore batteva per il mondo dello spettacolo. Così, nel 1974, fondò a Ramini, un piccolo borgo vicino Pistoia, la Vegastar, una società di management artistico che negli anni sarebbe diventata sinonimo di successo e innovazione. Inizialmente, la sua attività era legata alle balere e alle Case del Popolo, ma Capecchi non tardò a spingersi oltre, scoprendo e promuovendo artisti di enorme talento.

L’incontro decisivo
A Firenze, Capecchi incontrò un giovane Carlo Conti, che all'epoca lavorava come dj al Poggetto. Fu proprio Conti a segnalargli un comico promettente: Leonardo Pieraccioni. Da quel momento nacque un sodalizio che presto divenne un irresistibile trio con l’arrivo di Giorgio Panariello. Capecchi notò Panariello quasi per caso, durante un’esibizione a Bussoladomani, in Versilia. Colpito dalle sue straordinarie imitazioni (Mike Bongiorno, Renato Zero, papa Giovanni Paolo II, e altri), lo scritturò immediatamente, nonostante Panariello fosse già rappresentato dal cugino del cantante Pupo. Il trio, grazie alla guida della Vegastar, raggiunse la consacrazione con lo spettacolo "Fratelli d’Italia" nel 1994.

La svolta

Quella produzione rappresentò un punto di svolta per i tre artisti e venne ripresa recentemente con enorme successo, registrando sold out in tutta Italia, compresi gli spettacoli imminenti al Teatro Verdi di Firenze e a Cascina. Non mancarono momenti difficili. Uno di questi fu per Panariello, che durante il programma estivo di Rai1 "Porto Matto" si lasciò sfuggire un’espressione toscana troppo diretta, causando l’interruzione del rapporto con la Rai. Ma sotto la guida di Capecchi, Panariello seppe rialzarsi, fino a condurre il Festival di Sanremo.

 

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