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Scuola: il caso

Tre sedi, 11 milioni spesi e 1.400 euro d’affitto al giorno: l’assurda storia di un liceo toscano

di Nino di Modica

	La sede storica e quella attuale (a destra)
La sede storica e quella attuale (a destra)

Prima un trasferimento costato oltre sette milioni di euro, poi la nuova sede da 43mila euro (al mese)

16 settembre 2024
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SAN MINIATO. Storia di studenti e di milioni, che riprende anche quest’anno al suono della campanella. È ancora tutta in divenire la situazione del liceo Marconi di San Miniato, che ieri mattina – lunedì 16 settembre – ha vissuto per il 15° anno di fila il primo giorno delle lezioni in una sede provvisoria – per giunta la seconda e in affitto – in un contesto in cui la comunità studentesca cresce e ormai non ha più alcuno spazio per altre aule o attività. Tanto che la Provincia, adesso, ha predisposto un progetto per recuperare nuove aule in un edificio adiacente che, come quello attualmente occupato dalla scuola, è di proprietà di una società privata: il fondo d’investimento specializzato nel settore immobiliare “Polis Fondi Sgr” con sede a Parigi e Milano, posseduta al 60% dal fondo francese Lbo France, dalla Banca Popolare di Sondrio (19,6%), da Intesa San Paolo (6,13%), da Bper Banca (6,13%) e da altri piccoli istituti di credito italiani.

I numeri

Le nuove aule sono una decisione praticamente obbligata per dare respiro agli oltre 780 studenti di quest’anno (pochi anni fa erano meno di 600), ma che probabilmente farà lievitare l’affitto che, al momento, è salatissimo: 1.400 euro al giorno.

«Siamo una realtà in costante crescita – dice con una punta di soddisfazione Luca Petrini, al suo secondo anno di dirigenza al liceo. – Era necessario trovare altri spazi, perché con le due classi in più di quest’anno siamo costretti a fare le turnazioni». Alcune classi, in pratica, da ieri devono seguire un programma certosino di spostamenti, che tengono di conto delle classi che in un dato momento sono a fare attività sportiva, o sono al laboratorio d’informatica e lasciano quindi libera l’aula. Un turnover nelle classi che si spera finisca entro l’anno, con la fine dei lavori già cominciati e per fortuna a carico del fondo.

Le cifre

Per fortuna anche perché il liceo è già costato una montagna di denaro pubblico, quantificabile in quasi undici milioni di euro. Tanto è stato speso da quando la sede storica del liceo nel Capoluogo venne sgomberata nel 2008 per problemi strutturali. Il “secondo” Marconi, ossia la prima sede temporanea, fu localizzato all’Interporto di San Donato. Acquistato dalla Provincia per 7,4 milioni nel 2009, lo stabile si rivelò poi inidoneo nel 2016 a causa della portanza dei solai. E ora è in disuso e “incagliato” in una vicenda giudiziaria fra l’ente e la proprietà.

La storia

La scuola approdò quindi a La Scala, sede attuale del liceo, per la quale la Provincia paga però un affitto pesante: dopo la moratoria e i primi sei mesi di comodato gratuito, scaduto nel 2018, dall’ottobre di quell’anno l’affitto passò a 33.333 euro al mese per sei mesi. Dal 1° aprile 2019 è di 43mila euro mensili, vale a dire 1.400 euro al giorno. Se si considerano le spese – stimabili in 600mila euro- per gli adeguamenti di entrambe le sedi, i vari studi di fattibilità e le spese di burocrazia o il trasporto dei ragazzi verso gli impianti sportivi, il conto dei milioni sfonda le due cifre. Una spesa superiore a quella che, secondo le stime del Ministero, serve oggi per la costruzione di una scuola nuova di zecca.

Gli scenari

Da anni, per altro, si parla di costruire un liceo nuovo in un’altra zona del comune, fra Ponte a Egola e San Miniato Basso. «Qualcosa della quale devono parlare le istituzioni – taglia corto il preside –, ma che chiaramente rappresenta la nostra speranza». Sul nuovo progetto, da sempre opzione sulla quale ha scommesso il sindaco Simone Giglioli (centrosinistra) recentemente confermato, gravava fino a qualche anno fa il problema della natura alluvionale dell’area. «La questione, con l’aggiornamento delle mappe, è quasi giunta a termine – spiega Giglioli. – Il nostro obbiettivo è quello di arrivare a un progetto». Ma intanto il costo del conto continua a salire.

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