Spiaggia tutto l’anno, la Toscana si attrezza per il turismo non-stop (ma c’è chi è scettico)
Boom di presenze per l'ultimo giorno di settembre, ma non tutti sono d'accordo sul tenere aperti gli stabilimenti
Il mare d’autunno piace. Piace anche d’inverno. Non solo per mangiare con vista sulla spiaggia. Si tengono ombrelloni e lettini aperti anche a ottobre e novembre, se c’è il sole. C’è pure chi si sta attrezzando per Natale e oltre. Partirono anni fa in sordina a Forte dei Marmi. In pochi. A mano a mano si sono aggiunti altri in Versilia. Quest’anno anche Viareggio e Follonica. Oggi dall’Argentario a Marina di Carrara sono sempre di più gli imprenditori convertiti alla “stagione lunga”. Anche se, ad esempio a Livorno, prevale lo scetticismo: troppi costi, pochi i benefici tenere aperti i bagni anche d’inverno. E qualcuno vira sul “green”: i consumi di energia, con relativo impatto ambientale, sono eccessivi per un numero esiguo di persone.
I favorevoli replicano che tenere aperti gli stabilimenti oltre l’estate significa garantire un servizio al turismo, una sorta di investimento sul futuro. A vedere l’assalto alla costa toscana nel primo weekend a cavallo fra settembre e ottobre non hanno tutti i torti. Anche per questo sempre più Comuni emettono ordinanze per favorire le aperture delle spiagge attrezzate fuori stagione.
Però la risposta dei balneari non è univoca. Spiega Stefania Frandi, presidente regionale del Sib (Sindacato balneari di Confcommercio) : «Restare aperti con i bagni è premiante nelle aree in cui è forte il turismo del fine settimana. Parlo della Versilia o della costa apuana, dove sempre più imprenditori si stanno attrezzando con paratie trasparenti per riparare il cliente dai venti. Così è piacevole stare in spiaggia anche d’inverno». Sul litorale di Grosseto – spiega Simone Guerrini, presidente regionale di Fiba, l’associazione dei balneari di Confesercenti – 6 stabilimenti su 44 resteranno aperti – in base al tempo - fino al 30 ottobre. Ma dopo? «Non lo auspichiamo per il nostro territorio: abbiamo un altro tipo di turismo, senza campeggi o grandi strutture alberghiere importanti che hanno bisogno di un servizio spiaggia. Da noi lasciare aperti i bagni significa sostenere costi elevati per 10-15 persone e 2-3 ombrelloni in caso di bel tempo. Il gioco non vale la candela. Nel weekend la gente viene; in settimana è un problema». In ogni caso «basta darne comunicazione e si può stare aperti anche tutto l’anno per le cure elioterapiche» sottolinea Marco Daddio, titolare del bagno Venezia a Lido di Camaiore. Lì tra il 30% e il 40% delle strutture ha deciso di rimanere in servizio almeno fino a metà ottobre. Anche oltre. È una questione di immagine, dice. Tanti con gli ombrelloni tengono aperti anche i ristoranti sulla spiaggia. Quasi tutti i balneari per il ristorante hanno la licenza a parte: i tavolini così restano lo stesso tutto l’anno. Altri, soprattutto nel caso di chioschi e bar sulla spiaggia ce l’hanno legata al bagno. E allora devono chiudere o aprire entrambi. «Spesso – precisa Frandi – la scelta di restare aperti è legata alla ristorazione: l’ombrellone si vende perché le persone vanno al mare per un’esperienza enogastronomica legata alla talassoterapia». Ma questa non viene considerata concorrenza sleale dagli altri ristoratori. Lo assicura il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: «La concorrenza che ci preoccupa – aggiunge – è quella dei circoli, dei locali abusivi, delle realtà che fanno ristorazione senza averne titolo, non i ristoranti sul mare che sono in regola». Oltrettutto non sono (ancora) la maggioranza quelli che prolungano la stagione. Lo conferma Alberto Nencetti, presidente Sib Livorno, che ha già messo via i suoi 300 ombrelloni. «L’anno scorso – spiega – avevo provato a tenere aperto, ma per chi? Durante la settimana vengono sì e no dieci persone; oggi sì, ci sarà tanta gente. Ma devo comunque consumare energia elettrica, emettere anidride carbonica per un’affluenza minima. E nel 2022 ho dovuto buttare via anche tanto cibo: le associazioni benefiche non potevano ritirarlo perché era già trasformato. Non dico di tenere tutti i bagni chiusi oltre l’ estiva, ma ci vuole un certo raziocinio se vogliamo essere sostenibili dal punto di vista ambientale. Sarebbe bene programmare turnazioni delle aperture, per garantire il servizio senza consumare troppo».
Diverso il parere di Franco Brogi, presidente pubblici esercizi di Confesercenti: «La domanda di mare nel periodo extra stagionale è in aumento rispetto agli anni scorsi. Nei fine settimana registriamo ottimi incassi anche lontano dal mare. Magari qualcuno fa orari ridotti durante la settimana». Sul calendario «il “limite” di inizio novembre va bene – aggiunge Brogi – poi si va troppo in là. Ottobre invece è piacevole. Ai sindaci però chiediamo uniformità nelle decisioni: servirebbe un intervento regionale per regole uniformi».
In realtà a Follonica vogliono sperimentale l’apertura annuale. A Marina di Carrara restano aperti oltre la stagione anche i bagni Nettuno, Universo, Polda. Idem il bagno Doride. «Il mio stabilimento resta aperto fino al 15 ottobre, poi se il tempo lo permette fino a inizio novembre» assicura Francesco Verona, presidente dei balneari di Marina di Pietrasanta. «Qui possiamo restare aperti tutto l’anno, se abbiamo verande chiuse o riscaldate. E un paio di stabilimenti lo fanno. Per l’autunno su 107 stabilimenti quelli aperti saranno tra i dieci e i venti. È positivo restare aperti anche fuori stagione: con il Covid c’è una richiesta maggiore di stare all’aperto, viste anche le temperature fuori dalla norma». A Viareggio la maggior parte dei bagni dovrebbe chiudere il 15 ottobre. A Forte dei Marmi resterà aperto circa il 25% dei bagni. Qualche stabilimento è aperto anche a Rosignano e Cecina. Idem a Castiglioncello, zona baia del Quercetano. E a Marina di Bibbona il campeggio “Le Esperidi” ha 1.200 ospiti, con quasi tutte le piazzole (550) piene, racconta il titolare Umberto Mannoni: «È come essere ancora in piena estate. Abbiamo soprattutto coppie e famiglie svizzere con figli, perché la scuola lì non è ancora iniziata. Rispetto al 2022, se guardiamo a questa settimana, abbiamo un incremento del 25%. E nel 2024 dal 5 al 10 di ottobre abbiamo già tutte le case mobili occupate».
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