La cronaca
Francesca Fialdini, da Massa al Vaticano e il nuovo esordio in Rai: «Voglio raccontare le storie straordinarie della gente»
La giornalista e scrittrice da oggi su RaiUno alla guida di “Da noi... a ruota libera”. «Vogliamo dare fiducia ospitando chi, nonostante le difficoltà, è riuscita a farcela»
Roma Sensibilità, gentilezza, empatia, rispetto e capacità di ascoltare. Un modo di fare televisione ragionato, antitetico alle trasmissioni urlate e decisamente trash, entrando nelle case di milioni di persone in punta di piedi per raccontare storie di gente comune che con impegno, volontà e fatica è riuscita ad affermarsi nella vita o a rialzarsi e ricostruire la propria esistenza dopo una rovinosa caduta. Francesca Fialdini, giornalista, conduttrice televisiva, scrittrice, è la portabandiera di un’informazione divulgativa dove inchiesta e ricerca si fondono nel tentativo di capire i meccanismi che hanno profondamente modificato la società conseguenti all’avvento di Internet e della rete. E lo fa con delicatezza e leggerezza usando e dando un peso alle parole troppo spesso usate e abusate senza rispetto per chi le subisce.
Oggi alle 17, 20 la presentatrice dell’ultimo premio Campiello al teatro la Fenice di Venezia torna sull’ammiraglia Rai a condurre per il quinto anno consecutivo “Da noi… a ruota libera” realizzato in collaborazione con Endemol Shine Italy con la regia di Elisabetta Pierelli, dove si intrecciano storie di volti noti dello spettacolo, del cinema e della musica a quelle delle persone comuni che hanno saputo far girare la ruota nel verso giusto.
«La novità di questa nuova edizione – dice la giornalista toscana – è lo spazio che verrà riservato alle storie di gente che ha saputo superare le difficoltà iniziando con la forza della passione e rimboccandosi le maniche ripartendo da zero ce l’ha fatta e ha costruito il suo futuro grazie anche alle persone che hanno offerto una possibilità dando quella fiducia che oggi spesso viene negata alle nuove generazioni. Un programma che deve essere un luogo dove vivere e condividere emozioni, sorrisi, momenti di reciproco ascolto e dove è possibile parlare e raccontarsi senza barriere e giudizi».
Al centro della prima puntata la storia di Cinzia Macchi, imprenditrice che superate molteplici difficoltà esistenziali si è rialzata iniziando a creare accessori di moda con tessuti di scarto e oggi si avvale di 30 collaboratrici, numerose con un passato difficile e vittime di violenza, con la sua aziende produce 10mila borse all’anno. Ospiti del primo appuntamento anche Max Giusti, il direttore d’orchestra Beatrice Venezi tra le più giovani d’Europa.
Da Massa al Vaticano
Un linguaggio semplice, ma profondo che trae origine anche da un vissuto personale della giornalista nata a Massa e apuana doc (terra che lei definisce ai margini chiusa tra il turismo elitario di Liguria e Versilia) che a 18 anni dopo il liceo ha lasciato la sua terra per laurearsi in Scienze delle Comunicazioni alla Sapienza di Roma.
«La passione per il giornalismo – racconta Francesca Fialdini– l’ho avuta sin da bambina. Mi piaceva scrivere e raccontare posti lontani e verità dimenticate. Ho avuto la fortuna a 23 anni di poter collaborare, dapprima saltuariamente e poi con un contratto, per la redazione Esteri di Radio Vaticana con colleghi esperti che mi hanno aiutato nello scrivere i primi testi, mi hanno fatto crescere sul piano professionale e mi hanno trasmesso il loro amore verso il lavoro. Il primo servizio? Non lo dimenticherò mai. Un raduno di giovani cattolici in Spagna di fine millennio al seguito di papa Giovanni Paolo II. Francesca Sabatinelli, vice capo redattore, dopo aver visto il montaggio e ascoltato il sonoro si tolse le cuffie e mi disse che ero fatta per questo mestiere. Un’iniezione di fiducia pazzesca».
La lettura e i social
Per Francesca Fialdini la lettura è una ragione di vita. In treno, il suo mezzo di trasporto preferito, al mare, la sera e nelle pause di lavoro dei libri non può fare a meno: «Elsa Morante e Dacia Maraini sono i miei miti. Ma da giugno sono in lutto per la morte del mio scrittore preferito: Cormac Mc Carthy. I suoi romanzi li ho divorati e pensare che non potrò più attendere una sua nuova uscita mi rende più triste e sola. Non possono mancare nella mia biblioteca le opere dell’americana Elizabeth Strout, il maestro della narrativa Marcello Fois, i saggi di Michela Murgia che ci ha lasciati troppo presto e ultimo, ma non per ultimo, Bernardo Zannoni, che è di Sarzana e ho avuto la fortuna di premiare nel 2022 che con il suo primo romanzo “I miei stupidi intenti” s’impose al premio Campiello».
La rete, il web, i social, li guarda con sospetto: «Li uso per lavoro, ma con discernimento. Oggi certa gente si crede protagonista di un palcoscenico virtuale e pensa di essere una star e di valere più degli altri in base al numero di follower. C’è una continua gara per l’estetica che trovo dannosa e aggressiva. Come trovo profondamente negativi i contenuti sempre più violenti che si portano dietro fenomeni di autolesionismo, pornografia minorile, razzismo e autoritarismo. Bisogna tornare nei circoli, nelle piazze, nella parrocchie e parlare con la persone con la propria faccia senza maschere e infingimenti e soprattutto senza nascondersi dietro a una schermo».
Il nuovo libro
Dopo “Il sogno di un venditore di accendini” del 2016 e “Charlie e l’ocarina” del 2019 sta per uscire la sua terza fatica letteraria: «Questione di giorni. Con l’editore stiamo definendo il titolo. Sarà incentrato sull’esperienza televisiva di “Fame d’amore” sui disturbi come l’anoressia e la bulimia relegati con troppa superficialità solo al mondo della moda, del costume e di certe discipline sportive mentre si tratta di fenomeni che non risparmiano nessuno. Un disagio psichico di un livello mai visto tra i ragazzi, ma certe fragilità possono esplodere anche in età adulta».
Una giornalista, Francesca Fialdini, che non si limita a realizzare programmi educativi a sua immagine e somiglianza, ma che nei momenti liberi si rende utile anche con fatti concreti: collabora come volontaria in centri per le disfunzioni del comportamento alimentarel
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