Avevo tutto, ma ero sola: «Toccando il fondo ho capito cosa significa essere felice»
Da un lavoro in classe sulla solitudine è nata la voglia di scrivere. Ho compreso che l’unico modo per stare meglio era ritrovare me stessa e non altri amici: rivolevo a tutti i costi la mia leggerezza
Questo articolo è stato scritto da una studentessa di 17 anni che partecipa al progetto “Scuola2030”. Per la delicatezza degli argomenti trattati, e in rispetto delle norme che tutelano i minori sulla stampa, ne omettiamo il nome.
Di recente in classe abbiamo elaborato un testo argomentativo in cui potevamo scegliere di parlare della solitudine, di come riuscire a combatterla e di come arrivare a sconfiggerla.
Ho riflettuto molto, anche quando sono arrivata a casa, su questo tema, poiché è una cosa che mi riguarda particolarmente e penso che riguardi tutti noi. Negli ultimi due anni mi ritengo maturata molto, anche se ancora devo fare un bel po’ di strada, in quanto mi sono successe cose che mi hanno cambiata radicalmente.
Ho attraversato un periodo nella mia vita in cui la solitudine è stata la mia migliore amica. Avevo tantissimi amici, uscivo sempre e avevo qualcosa da fare ogni giorno, ma questo non cambiava i miei sentimenti.
Avevo tutti accanto, ma nessuno vicino. Ero sola… Mi sentivo sola.
Col tempo ho capito che l’unico modo per stare meglio era ritrovare me stessa e non ulteriori amici che, pur provandoci, non sarebbero riusciti ad aiutarmi. Era evidente avessi bisogno solo di me per ritrovare la leggerezza che mi mancava, eppure non lo capivo.
Questo perché noi adolescenti tendiamo, più di qualsiasi altro individuo, a nascondere le nostre debolezze e ad andare avanti come nulla fosse. Io, in prima persona, detesto far vedere che sto male, non ammetto quasi mai i miei veri sentimenti perché non voglio perdere l’immagine “forte” che col tempo mi sono costruita.
Odio mostrarmi debole agli occhi degli altri, perché farsi credere indistruttibile sembra più bello. Ma dobbiamo capire che questa non è la realtà.
Nella vita ci sono momenti no, momenti in cui tocchiamo il fondo. Nonostante ci possano sembrare una cosa assolutamente negativa, sono gli unici momenti che riusciranno a farci risalire.
È normale stare male per delle amiche false, per un fidanzato o per altri mille motivi.
Il dolore non va evitato. È ciò che ci fa crescere ed è l’unica cosa che riesce a farci capire che la felicità è presente soltanto in alcuni istanti durante tutta la nostra vita. E, proprio per questo, dobbiamo apprezzarla al massimo.