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A Navacchio si studiano forme semplici di futuro: viaggio dentro al Polo tecnologico di Navacchio

di Cesare Bonifazi
A Navacchio si studiano forme semplici di futuro: viaggio dentro al Polo tecnologico di Navacchio

All'interno di una grande area industriale riqualificata si creano soluzioni innovative che migliorano il modo di vivere la nostra vita, che sviluppano idee per il commercio, la medicina, la sicurezza e molto altro  

30 settembre 2022
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Navacchio fa rima con innovazione. In questa frazione del comune di Cascina (Pisa), lungo la via Mario Giuntini, che parte dalla piccola chiesa del IX secolo e scorre parallela alla ferrovia, si trova un enorme edificio industriale riconvertito alla fine degli anni Novanta del secolo scorso; qui ci sono dei grandi porticati gialli dove si compie il piccolo passo per l’uomo ma il grande passo verso il futuro. Si sviluppano infatti le idee in grado di cambiare i nostri consumi, la nostra salute, il modo in cui i bambini apprendono la scienza. Prendono forma all’interno di un incubatore speciale del Polo tecnologico. Il più grande della Toscana.

Ci sono 20mila metri quadrati tra uffici, laboratori e strutture dedicate alla nascita e allo sviluppo di nuova impresa: la società che gestisce il Polo tecnologico di Navacchio si occupa non sono di fare rete tra i professionisti e gli innovatori, ma si prende carico di sviluppare le idee potenzialmente rivoluzionarie, accelerando la ricerca di fondi, la comunicazione esterna del lavoro e, particolare non secondario, un luogo fisico dove sviluppare il proprio lavoro.

Se la parola “start up” può sembrare ostica, in realtà il suo significato è semplice e intuitivo: si parla di giovani aziende, a volte composte da un pugno di persone che si radunano intorno a un progetto che ricerca “quello che ancora non esiste” e ne crea un prodotto, un servizio.

Il Polo tecnologico di Navacchio in questo senso è un’eccellenza perché riesce a raccogliere non solo un numero consistente di piccole imprese ma anche ad accentrare nei propri spazi alcune delle idee più innovative del territorio. Spesso infatti queste intuizioni nascono da progetti di ricerca nelle università toscane, prevalentemente Pisa e Firenze.

Intraprendere la via di una start-up in Italia non è semplice: a chi vuole fare innovazione viene richiesto un forte impegno a livello economico, molto spesso personale, a cui si aggiungono alcuni finanziamenti pubblici. Sono invece pochi quei privati che decidono di portare investimenti e risorse importanti in nuovi spazi.

Il successo del Polo tecnologico di Navacchio è segnato anche dai numeri: nel 2011 è stato decretato il miglior centro del mondo per quanto riguarda i servizi offerti alle start up; in soli tre anni le piccole imprese che fanno parte della galassia di Navacchio hanno ricevuto oltre 40 riconoscimenti nazionali e internazionali; oltre 90 sono i progetti che sono passati dal 2003 attraverso queste mura che adesso ne contiene 15 (ma alcuni posti sono ancora disponibili).

Abbiamo dunque fatto un viaggio dentro al Polo tecnologico di Navacchio cercando di andare a scovare alcuni dei progetti più innovativi: ne abbiamo scelti dieci e abbiamo creato per loro queste pagine che avranno una loro declinazione online (sul sito www.iltirreno.it) con dei video che faranno conoscere ancora meglio i protagonisti di questa rivoluzione 2.0 attraverso le parole dei protagonisti di questo cambiamento.

Abbiamo scoperto nuovi modi di curare, come si crea un’anima ai robot, cosa c’è dietro alla sicurezza digitale, qual è il futuro della medicina, della robotica, delle vacanze e delle nostre abitudini alimentari.  

Le storie degli innovatori:

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