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Firenze ospita in Fortezza Taste 2025, 750 aziende a raccolta e tante iniziative

di Irene Arquint
Firenze ospita in Fortezza Taste 2025, 750 aziende a raccolta e tante iniziative<br type="_moz" />

Il salone dedicato al sapere del cibo diventa maggiorenne e si fa più ricco: libri assaggi, masterclass e una serie di eventi Fuoriditaste

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Il salone dedicato alla cultura del cibo diventa maggiorenne e si fa più ricco includendo un centinaio di nuovi espositori, ulteriori spazi e tematiche. La diciottesima edizione di Taste si terrà alla Fortezza da Basso di Firenze da sabato 8 a lunedì 10 febbraio, anche se il pubblico potrà entrare solo nei pomeriggi dei primi due giorni dalle 14.30 alle 18.30, mentre il mattino e il lunedì sono dedicati ai professionisti e agli operatori. Chiama a raccolta 750 aziende, cento in più rispetto alla passata edizione, con un nuovo focus sulla prima colazione e sui vini eroici a cura di Alvaro Deanna. Queste novità si aggiungono ai già rodati spazi di approfondimento condotti dal gastronauta Davide Paolini, le masterclass, i libri e un calendario sempre più folto di eventi Fuoriditaste sparsi in luoghi simbolo della città.

A fare da intermezzo agli assaggi nei 750 stand, ci pensa il punto ristoro di Filippo Di Bartola con le polpettine alla pietrasantina, i cavatelli al ragù di mare della Versilia, la guancia brasata e il purè. Il salone del gusto e della cultura del cibo curato da Pitti Immagine quest’anno amplia il percorso espositivo con nuove zone della Fortezza, le aree monumentali e le costruzioni Lorenesi diventano infatti sedi di progetti speciali, mentre il vasto scibile dei salati trova casa nell’attico del padiglione centrale e i dolci al Cavaniglia del piano terra. Insieme a torte e biscotti artigianali, il Cavaniglia accoglie anche 34 etichette tra gin, vermouth e amari prodotte da piccole aziende con storie di botaniche e alambicchi da raccontare.

Fra le nuove aziende presenti per la prima volta a taste spiccano una trentina di toscane. Fra queste Loretta Fanella, l’ex pastry chef di Carlo Cracco che ha aperto a Livorno un laboratorio in cui realizza dolci di alta pasticceria, come il tiramisù di nuova concezion’e ideato in collaborazione con Paolo Parisi. E poi le farine antiche del Molino Angeli di Pietrasanta, i testaroli bio de La Rita, il birrificio Aries con il distillato di luppolo, il salmone affumicato con castagno dell’Appennino toscano da Baltik, lo speck di pesce spada e la porchetta al tonno di Salumi di Mare. Fra le numerose curiosità fuori dalla nostra regione: i salumi sloveni di Biosing stagionati per 13 cicli lunari in stanze rivestite di argilla, gli elisir della Farmacia Camboa che arriva da un piccolo paese del leccese, le chiocciole dalle Langhe di Paolo Bove, l’antica confetteria genovese Romanengo.


 

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