Il Tirreno

L’evento

La sagra della fragola a Terricciola compie 40 anni, i produttori: «È una buona annata, ne raccogliamo 250 chili al giorno»

di Sabrina Chiellini
La sagra della fragola a Terricciola compie 40 anni, i produttori: «È una buona annata, ne raccogliamo 250 chili al giorno»

Il festival in provincia di Pisa resta un appuntamento tradizionale d’inizio maggio: quest’anno si svolge il 4-5 e l’11-12

28 aprile 2024
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Nonostante un clima “impazzito”, prima il gran caldo e poi le gelate di primavera, è già stagione di fragole. Il “cibo delle fate” come lo chiamava William Shakespeare, si raccoglie già da Pasqua. Un frutto che, già dal colore, mette allegria. “Fragole, panna e champagne” sulla tavola evocano sensualità e libertà, ci ricorda - ma siamo in tempi più recenti - la canzone-tormentone di Achille Lauro e Rose Villain. Certo che coltivare le fragole, raccontano gli agricoltori di Terricciola, centro del Pisano conosciuto per la strada del vino e per questo frutto tipico, richiede una grande attenzione e soprattutto molto lavoro.

Il festival della fragola di Terricciola che quest’anno festeggia le 40 edizioni, resta un appuntamento tradizionale di inizio maggio: quest’anno si svolge in due fine settimana, 4-5 e 11-12 maggio. Nato nel 1982, il festival è cresciuto fino a diventare un appuntamento imperdibile: in due fine settimane si celebra la passione per questa coltivazione anche se ormai di produttori ne sono rimasti veramente pochi.

Oltre alle bancarelle con le cassettine di fragole ci sono i mercatini di prodotti locali con degustazioni di fragole e dolci a base di questo squisito frutto. L’appuntamento, organizzato dalla Premiata Filarmonica Monterosso, diventa un’occasione per scoprire e apprezzare l’agricoltura e la tradizione culinaria della comunità locale. Un modo per mettere in luce (è il caso di dirlo, dato che sarà inaugurata una suggestiva illuminazione del cortile del municipio) l’impegno della comunità verso pratiche agricole responsabili e la promozione di prodotti di alta qualità che a volte si trovano in vendita anche a 7-8 euro al chilo, in base alle giornate e anche alle condizioni climatiche.

Oggi il vero valore lo fa la qualità e non la quantità. Ma nelle campagne della Valdera la produzione non è quella di una volta. Due le aziende agricole storiche, quella di Davide Turchi (a La Rosa e La Sterza) e Plinio Carloni, con coltivazioni da Terricciola verso Chianni. «Il sabato raccolgono le fragole e vengono a venderle nelle cassette – dice Andrea Bellagotti della Filarmonica – è uno spettacolo. Comunque le fragole si possono mangiare anche negli stand gastronomici».

Un lavoro di pazienza quello dei produttori. «Coltiviamo fragole da 40 anni – spiega Susanna Bulleri, moglie di Davide Turchi – i nostri figli hanno un altro lavoro ma quando possono ci danno una mano. Quest’anno, nonostante il meteo, è una bella annata, abbiamo una buona produzione, siamo su una raccolta di 250 chili al giorno. C’è stata una buona fioritura, favorita anche dal caldo, stiamo raccogliendo già dai primi giorni d’aprile. La prima domenica di aprile nelle serre la temperatura ha raggiunto 48 gradi». Facile immaginare quante attenzioni sono necessarie, a cominciare da una buona irrigazione, per salvaguardare il raccolto. Come mantenere questa tradizione? «Per le aziende agricole è sempre più difficile contare sul ricambio generazionale, spero che anche l’amministrazione comunale ci dia una mano a mantenere in vita questa coltivazione», conclude Bulleri.

L’azienda Plinio Carloni coltiva fragole da una cinquantina d’anni. «Il primo è stato mio padre Giancarlo – dice Plinio Carloni – poi sono subentrato io con la mia famiglia. Abbiamo cominciato a raccogliere le fragole a Pasqua, dal 10 aprile all’inizio di maggio si concentra il primo raccolto. Certo che il microclima è cambiato, gli sbalzi termici degli ultimi giorni ci tengono in apprensione. Nelle serre si va da 25 gradi a 42, bisogna usare i teli ombreggianti per non farle “cuocere” dal sole. Abbiamo dovuto affrontare alcuni problemi a causa del ragnetto rosso, così penso che il grosso della produzione lo avremo al secondo giro».

È un lavoro che non ammette distrazioni. «Nel corso degli anni ho modificato in parte il mondo di lavorare – spiega – puntando a un prodotto che sia più naturale possibile, senza concimi. Faccio lunghe rotazioni dei terreni, uso insetti utili per contrastare quelli nocivi, ma ci vorrà tempo per ricreare l’habitat ideale e bilanciare i vari aspetti». Il sapore ci guadagna: «Siamo abbastanza soddisfatti», conclude.

«La festa della fragola è un appuntamento fondamentale nella stagione degli eventi terricciolesi, il calendario super nutrito di eventi si fregia della storicità della festa della fragola. Voglio ringraziare la Filarmonica di Terricciola e tutti i volontari per portare avanti una tradizione che promuove da sempre un prodotto importante di qualità che cerca di superare le difficoltà agricole e del mercato e rappresenta una tipicità unica per tutta la Valdera e oltre», dice il sindaco Mirko Bini.


 

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