Il Tirreno

Sul muro l’omaggio firmato Mart alla madre livornese di Edith Piaf

Dario Serpan
Sul muro l’omaggio firmato Mart alla madre livornese di Edith Piaf

L’opera a Villa Fabbricotti dello street artist ricorda Line Marsa, cantante di strada mamma della celebre cantautrice  

01 aprile 2019
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LIVORNO. Quanti sanno che la madre di Edith Piaf, la celeberrima cantautrice francese del’900, quella de “La Vie en rose”, è nata a Livorno? Si chiamava Anita Maillard, in arte Line Marsa ed era una cantante di strada: nacque all’ombra dei 4 Mori il 4 agosto 1895. A ricordarci questo dato significativo, nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 marzo, è comparsa un’opera di street art sul muro all’ingresso di Villa Fabbricotti, lato Piazza Roma.

È uno stencil che porta la firma di Mart, artista livornese noto in città per le sue numerose incursioni urbane che, nel corso degli anni, hanno posto l’attenzione su altri famosi e storici personaggi livornesi (Modigliani in primis), ma non solo.

Stavolta la sua mano si presta per omaggiare una donna e le sue origini labroniche, che probabilmente in molti non conoscono. E lo stencil di Mart le esprime con una targa, a mo’di lapide, in cui scrive: “Line Marsa (Anita Maillard). Nacque a Livorno, 4 agosto 1895”. Sotto questa lapide l’artista rappresenta proprio la figlia Edith Piaf con un mazzo di fiori in mano, intenta a recarsi a posarle sulla tomba della madre. Con la quale sembra non avesse un ottimo rapporto, ma era pur sempre sua madre, e allora l’interpretazione di Mart simboleggia una sorta di riconciliazione tra madre e figlia post mortem.

Nello stencil si nota il contrasto cromatico tra i fiori colorati e tutto il resto in bianco e nero.

Di origini italiane e berbere, Line Marsa nacque a Livorno in modo fortuito, durante un tour dei suoi genitori, che erano artisti circensi itineranti: Eugène Maillard ed Emma Saïd Ben Mohamed. Il nome d’arte di Anita sembra sia ispirato da quello di La Marsa, un porto tunisino. Poi Line visse in Francia e morì a Parigi nel 1945.

Il 4 settembre 1914 sposò Louis Gassion, “contorsionista-antipodista” e il 19 dicembre 1915, dette alla luce Edith Giovanna Gassion, che diventerà Edith Piaf. Leggenda vuole che Anita partorì Edith, aiutata da un poliziotto, su un marciapiede davanti agli scalini dell’abitazione al civico 72 di rue Belleville, a Parigi, come riporta come riporta anche la lastra commemorativa inaugurata qualche anno dopo la sua morte.

Gli archivi parigini, tuttavia, riportano che Edith sia nata all’Ospedale Tenon, nei pressi di Belleville. Il nome scelto per la figlia sembra ispirato a quella di un’infermiera inglese, Edith Cavell, fucilata per aver aiutato dei soldati francesi a scappare dalla prigionia tedesca durante la Prima guerra mondiale.

Dopo un’infanzia difficile, Edith Giovanna Gassion divenne la celebre Edith Piaf negli anni’30 del Novecento e restò attiva fino agli anni’60 (morì nel 1963). Durante la Seconda guerra mondiale, Edith cantava per i soldati tedeschi che occuparono la Francia, ma la sua canzone “La Vie en rose”, divenne presto inno alla rinascita della sua nazione.

Tante altre sono le sue canzoni celebri, con quella voce ricca di sfumature che da oggi i livornesi possono immaginare e ricordare passando da piazza Roma. Assieme alla storia di sua madre, una livornese. —


 

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