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Mondiali di nuoto, il bilancio del "mago dei misti". «Finali, medaglie e record: l'Italia è al top. Pronti per Los Angeles»

Mondiali di nuoto, il bilancio del "mago dei misti". «Finali, medaglie e record: l'Italia è al top. Pronti per Los Angeles»

Il tecnico Stefano Franceschi: «Ceccon è un pesce in acqua, Quadarella eccezionale anche coi tempi, tra i giovani ok Curtis e D’Ambrosio»

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«Un bilancio a caldo? Direi super, la nazionale italiana ha fatto un gran Mondiale, siamo ancora una volta nel gotha del nuoto internazionale al livello delle grandi potenze e questo ovviamente ci rende estremamente soddisfatti». Pensieri e parole di Stefano Franceschi, il tecnico azzurro mago dei misti e capo allenatore di Livorno Aquatics, la realtà che dal 2020 opera presso la Piscina Comunale “Massimo Rosi”, La Bastia a Livorno, divenuta Centro Federale. «Qui a Singapore il movimento si è fatto onore in tutte le specialità, collezionando finali, medaglie e record».

Intercettiamo Franceschi nell’ultimo giorno di gare (con la medaglia di Benedetta Pilato nei 50m rana e il quarto posto della staffetta maschile nei 4x100 misti) : dalla sua voce traspare vivo l’orgoglio per quanto visto e vissuto in questo Mondiale: «Gregorio Paltrinieri è stato superlativo nelle gare in acqua aperta, è un’atleta eccezionale a trecentosessanta gradi. È una persona eccezionale e un capitano perfetto. Anche se l’infortunio al dito lo ha costretto a un rientro anticipato».

Se Paltrinieri ha portato a casa tre medaglie d’argento, Simone Cerasuolo si è messo al collo l’oro nei 50m rana: «Simone ha raccolto i frutti della costanza in allenamento: i risultati di questi Mondiali non sono exploit, si tratta di campioni abituati all’alto livello, cresciuti anno dopo anno».

«I ranisti sono stati eccezionali – prosegue Franceschi –. Abbiamo un grande gruppo. Martinenghi ha portato a casa l’argento nei 100m rana a coronamento di un’annata anomala, segnata dal cambio di allenatore. Ma è un professionista vero, atleta di un altro livello, parliamo di eccellenze dello sport italiano».

Franceschi si entusiasma parlando di Ceccon: «È un pesce in acqua, un atleta di grandissimo spessore, secondo me nel suo percorso potrebbe inserire tranquillamente anche distanze più lunghe ed essere ugualmente competitivo». Se l’olimpionico di Thiene ha fatto incetta di medaglie e record italiani, anche il Mondiale di Simona Quadarella è stato fantastico. La vera ciliegina sulla torta di questa spedizione azzurra: «Simona, sia nei 1500m stile libero che negli 800m, sempre stile libero, ha migliorato record europei che resistevano da un po’, conquistando anche una storica medaglia d’argento sulla distanza più lunga».

A Singapore si sono messi in evidenza anche tanti giovani come Sara Curtis («è arrivata alla ribalta soltanto lo scorso anno, è giovane, alle prime armi, si può dire, ma ha già fatto un bel Mondiale») , e come Carlos D’Ambrosio e Christian Bacico: «Il primo è un giovane con grandi prospettive, ha disputato due finali, in staffetta e sui 200m stile libero, il secondo è un grande atleta con una costanza di risultati e prestazioni davvero invidiabile».

Il pensiero non può non andare ai prossimi obiettivi, su tutti le Olimpiadi di Los Angeles del 2028. «Come allenatore preferisco lavorare su una programmazione annuale, un passo alla volta – precisa il tecnico azzurro – Per arrivare a Europei e Mondiali al massimo della condizione. Certo, nel 2028 tanti di questi ragazzi saranno nel pieno della maturità, altri stanno vivendo una seconda giovinezza e potranno ancora far bene».

Leggermente diverso il discorso relativo agli atleti seguiti personalmente da Stefano Franceschi, tra questi la figlia Sara, che ha sofferto di una intossicazione alimentare a pochi giorni dal Mondiale: «Non è andata benissimo, anzi, il contrario – scherza il tecnico – , ma non è arrivata nelle condizioni giuste per cogliere i risultati sperati, e così anche altri come Alberto Razzetti e Francesca Fangio, che avrebbero potuto fare di più visti i precedenti risultati. Ma il nuoto è così, conta la prestazione del momento. Soddisfazione per Matteo Diodato nelle acque libere e Matilde Biagiotti che ha centrato la finale con la staffetta 4x200m stile libero». E i programmi futuri? «Adesso un po’ di riposo, poi a settembre si riparte. A Livorno, con il Centro Federale, stiamo oggettivamente facendo un bel lavoro. Ho la fortuna di allenare un ottimo gruppo. Io credo molto nell’allenamento di squadra, pur essendo il nuoto uno sport individuale: penso che dalla competizione tra atleti di livello si possa sempre crescere e per me passare da questo tipo di confronto è un aspetto fondamentale, così come avere uno staff adeguato tra preparatori, fisioterapisti e collaboratori. Quest’anno abbiamo portato ben nove atleti a indossare la maglia della nazionale, cinque di questi erano a Singapore. Lo ritengo un gran risultato e continueremo a lavorare per crescere ancora nell’immediato futuro».l

R.C.

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