Prato, Pd al bivio dopo la resa dei conti: spunta l’ipotesi di un reggente
Il segretario dimissionario Marco Biagioni spiega il passo di lato. Ora si attende la mossa di Biffoni
PRATO. «La città viene prima di tutto, viene prima anche di un partito, viene prima anche dei ruoli e dei personalismi, quindi io ho deciso di fare un passo di lato». Così il segretario del Pd pratese Marco Biagioni all’indomani della lettera con cui ha annunciato le proprie dimissioni a fine gennaio, una volta portato a termine il percorso partecipativo “Ri-Generazioni”. «Un atto non dovuto, che faccio per senso di responsabilità», precisa mentre il circolo di Paperino va riempiendosi di iscritti per l’assemblea “Avanti Uniti”. Un gesto che da molti dei presenti verrà poi definito ingiusto e non necessario ma che nelle intenzioni del segretario serve a sgombrare il campo e a richiamare al confronto i riformisti, cui adesso spetta la prossima mossa.
Due opzioni
Le opzioni sono due: sedersi al tavolo del percorso partecipativo e costruire insieme una reggenza che guidi il partito alle prossime elezioni oppure continuare col muro contro muro, dietro i quali però si nasconde lo spettro del commissariamento.
C’è una certa tensione al circolo di Paperino all’indomani dell’annuncio delle dimissioni programmate del segretario Biagioni. Cinquanta, sessanta persone che aspettano di capirci qualcosa e di dire la loro. Il primo a cominciare è proprio Biagioni, che riassume la storia del congresso prima chiesto da tutti a gran voce e poi sostituito col percorso partecipativo una volta appurato che i tempi erano troppo stretti, lo stallo e gli ultimi sviluppi. «Potevo decidere di andare avanti a colpi di maggioranza ma ho deciso di non farlo perché è più importante la città – ribadisce alla platea – Spero che serva ad abbassare le tensioni, dobbiamo uscire da questo stallo, le persone fuori dal partito non ci stanno capendo niente. Siamo l’unico partito con una base vera – aggiunge – per questo dobbiamo fare un percorso di rinnovamento insieme agli iscritti».
Confronto sulle idee
Le reazioni non tardano ad arrivare e la lista degli interventi si allunga sempre più. «Dobbiamo difendere il partito – dice l’ex assessore al sociale Sandro Malucchi – il confronto non può essere sulla composizione dei gruppi dirigenti, deve essere sulle idee: questo è “Ri-generazioni”». «Non voglio pensare che qualcuno pensi che per rigenerarci si debba perdere la città – dice Sandra Bolognesi, della segreteria Pd – Dobbiamo trovare un percorso tutti insieme: mettiamo in fila cosa ci unisce e andiamo avanti». Parla invece di errori politici Filadelfo Spinella: «Bastava decidere prima di fare il congresso, così come è stato un errore politico non confrontarsi con continuità in Direzione». L’intervento suscita un discreto brusio tra i presenti, in maggioranza sostenitori di Biagioni. Spinella punta il dito soprattutto sulla conduzione del partito da parte di Biagioni ma rassicura tutti i presenti: «Io c’ero nel 2009 – dice – non siamo in quella situazione». Tra gli altri, proprio sul finale, interviene Anselmo Potenza, storico dirigente della Cna pratese. «Questa discussione non di confronto ma per la ricerca di un luogo sicuro produce tanta stanchezza – dice – Cogliamo questa novità, il tempo sta per scadere».
Il blitz di Giani
Mentre sta per terminare l’intervento fanno il loro ingresso in sala il deputato Marco Furfaro, l’assessora regionale Cristina Manetti e il presidente della Regione Eugenio Giani, reduci dalle celebrazioni del trentennale della Provincia di Prato. E proprio sul finale arriverà anche Matteo Biffoni. Pochi minuti, prima di ripartire alla volta del circolo di Coiano che festeggia i 50 anni.
