Il “muro” di via Santa Margherita taglia in due il centro storico di Prato
Strada chiusa per un mese, l’unica alternativa è via Tintori: al vaglio la possibilità di sospendere la Ztl
PRATO. Da un paio di giorni andare in macchina o in moto dal viale Galilei a piazza San Marco è diventata un’impresa. Prima c’era un strozzatura, ora c’è un muro che, per l’interruzione di 50 metri di strada, costringe tutti a fare tre o quattro chilometri, attraversando due volte il Bisenzio e passando dalla Pietà.
Si sapeva che sarebbe successo, il Comune ci ha avvertiti per tempo, giovedì della scorsa settimana, ma un conto è leggerlo (ammesso che tutti lo abbiano letto), altro conto è provarlo sulla propria pelle di automobilista o di motociclista.
Il “muro” è in via Santa Margherita, dall’incrocio col Canto alle Tre Gore allo sbocco di piazza Mercatale. Fino al 29 agosto rimarrà chiuso per consentire il montaggio di un ponteggio e per adibire lo spazio a cantiere edile, poi per l’asfaltatura della strada. Il problema è che si trova in un punto strategico per la viabilità cittadina, quella strozzatura che ogni giorno, nei giorni normali, viene percorsa da migliaia di mezzi diretti sul Mercatale per poi sboccare in piazza San Marco e andare in varie direzioni, tra cui via Ferrucci.
Ora invece chi si avventura oltre il sottopasso ferroviario e arriva all’imbocco di via San Giorgio è costretto a fare dietrofront e se vuole raggiungere piazza Mercatale o piazza San Marco deve tornare indietro fino al Ponte Datini, attraversare il Bisenzio, farsi tutta la Pietà e poi, dopo aver riattraversato il fiume, sboccare finalmente in via Arcivescovo Martini.
Martedì l’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia e prossimo candidato alle regionali Tommaso Cocci ha fatto una proposta che sembra di buon senso: riaprire per un mese via Tintori, sospendendo momentaneamente la Zona a traffico limitato in quella strada, per consentire ai veicoli di arrivare a piazza Mercatale. Cocci ne fa un problema di calo di clienti nelle attività di piazza Mercatale, ma la stragrande maggioranza di chi passa da via Santa Margherita, ora chiusa, non vuole fermarsi sul Mercatale. Semplicemente ci passa per andare oltre, e ora non può farlo.
Dal Comune fanno sapere che l’ipotesi di riaprire via Tintori è al vaglio. Finora non è stata adottata perché si è valutato che sarebbe stato rischioso far passare il traffico in una strada che, soprattutto all’incrocio con via Garibaldi, è transitata da molti pedoni. La questione, in assenza di un sindaco e di una giunta, dovrà essere affrontata dal commissario prefettizio Claudio Sammartino, che dovrà pesare vantaggi e svantaggi. Da una parte c’è il diritto di chi abita in via Tintori a rimanere nella Ztl, dall’altro quello del resto della cittadinanza a spostarsi senza fare una gimcana.
Se il problema sono i gas di scarico, fin da ora si può dire che se ne producono molti di più facendo fare ad auto e moto un giro di tre chilometri anziché una scorciatoia di trecento metri (tanti sono quelli del tratto di via Tintori in Ztl).
In questi giorni poi, sempre su viale Gallilei, è sorto un altro problema, questo forse di più difficile soluzione. Il 24 luglio un automobilista ubriaco ha sfondato il muro di uno stabile all’inizio del viale e da quel giorno ci sono transenne che hanno tolto una corsia perché si è valutato che ci sono problemi statici. Il Comune ha ordinato ai proprietari di rimetterlo in sicurezza, ma col mese di agosto di mezzo...