Cellulari e internet in tilt sull’Amiata: cosa succede in vetta e perché la stagione turistica è a rischio
L’appello dell’associazione locale per lo sviluppo economico: «Non lasciateci isolati»
AMIATA. Vetta scoperta dal segnale di rete internet e mobile, ora basta. La goccia ha fatto traboccare il vaso e i soci Asea (l’associazione per lo sviluppo economico dell’Amiata) esprimono «frustrazione e preoccupazione per la grave situazione che da mesi colpisce soprattutto la parte alta della nostra montagna».
Cosa sta succedendo
In zone fondamentali per il turismo – Prato della Contessa, Prato delle Macinaie, Secondo rifugio Cantore e Terzo rifugio La Vetta – non c’è più connessione telefonica: «Un blackout che isola tutta l’area, impedisce di lavorare, di comunicare e di garantire servizi essenziali», tuona il presidente Renzo Verdi, ricordando come «la mancanza di rete mobile e dati è un problema che si trascina da anni, con continue segnalazioni e richieste d’intervento rimaste inascoltate». La situazione, infatti, è tutt’altro che migliorata: «Da qualche mese a questa parte poi, è drasticamente peggiorata: tutto il cono vulcanico è completamente disconnesso. In un’epoca in cui tutto passa per la connettività, nel 2025, è inconcepibile constatare che intere aree turistiche siano prive di un servizio tanto basilare quanto essenziale», saetta il presidente.
I problemi
Non è difficile capire quali siano i problemi. «Le conseguenze sono gravi e molteplici, impossibilità di ricevere o gestire prenotazioni, difficoltà nei pagamenti elettronici, problemi di sicurezza, perdita di reputazione e danni economici», aggiunge Verdi, sottolineando che tutto ciò avviene «in piena stagione estiva, con migliaia di turisti che scelgono e sceglierebbero l’Amiata per la sua natura e accoglienza, che si trovano invece di fronte a un’infrastruttura digitale del tutto assente».
La richiesta
L’istanza di cui Asea si fa portavoce è semplice: «Chiediamo alle istituzioni, agli enti competenti e agli operatori telefonici di intervenire con urgenza affinché si possa mettere a disposizione un servizio adeguato, o quantomeno sufficiente, per chi vive, visita e soprattutto lavora in montagna. Il nostro territorio non può e non deve essere abbandonato: non chiediamo privilegi ma ci sembra nostro diritto di poter disporre dei servizi essenziali che rendono un territorio fruibile e vivibile». Prima delle istituzioni a rispondere è Cinzia Pieraccini, sindaca di Castel del Piano, insieme al “dirimpettaio” Jacopo Marini (Arcidosso): «Consapevoli delle caratteristiche del territorio non vogliamo la Luna, ma “il Pos al bar”; prima che la stagione sia ulteriormente compromessa». Abbiamo contattato Tim e questa è la risposta dell’azienda: «Nella zona interessata dalla segnalazione nelle scorse settimane si è resa necessaria un’attività di riassetto della rete. A oggi le microcelle che offrono copertura alla zona sono regolarmente attive e funzionanti. È in corso un’ultima attività di manutenzione che si prevede di concludere nel più breve tempo possibile»