Il Tirreno

Prato

L'inchiesta

Killer delle escort, c’è un complice? La telefonata di 44 minuti di Vasile Frumuzache la notte del delitto di Denisa

di Luigi Spinosi

	Vasile Frumuzache
Vasile Frumuzache

E si fa largo l’idea che la guardia giurata lavorasse per conto del racket della sfruttamento della prostituzione

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PRATO. È una storia che si fa sempre più intrigata, quasi come i rovi in cui aveva nascosto i corpi di Denisa e Ana Maria, quella del killer delle ragazze romene Vasile Frumuzache, anche perché ogni nuovo elemento che emerge anziché chiarire cosa sia successo, e perché, porta a nuove ipotesi e a nuovi interrogativi.

È il caso della telefonata che fece Frumuzache nella notte tra il 15 e il 16 maggio, la stessa dell’assassinio di Denisa il cui corpo verrà poi abbandonato vicino a un casolare di via Riaffrico, a Montecatini. Una chiamata iniziata alle 2,39 e andata avanti per 44 minuti. Ma chi aveva chiamato Frumuzache? E qui c’è la prima cosa strana, a un telefono intestato sempre a lui. Un telefono che evidentemente aveva messo a disposizione di qualcuno che conosceva. Ma l’altro aspetto importante è che dal segnale, l’altro telefono si trovava in un punto della Valdinievole, che poteva essere sia la casa di Frumuzache a Monsummano, sia la collina sopra Montecatini dove era andato a nascondere il corpo. Quindi poteva benissimo essere una persona a cui aveva affidato la custodia dei figli (visto che la moglie in quel periodo non era in Toscana) così come potrebbe trattarsi di una persona che lo aspettava là, in mezzo alla campagna, per aiutarlo a disfarsi del cadavere di Denisa.

In ogni caso si doveva trattare di una persona di fiducia dell’assassino. Che potrebbe benissimo essere stata all’oscuro di quanto Frumuzache stava compiendo, ma che, ma che con altrettanta probabilità potrebbe rappresentare un suo complice.

Del resto l’ipotesi che Frumuzache non abbia agito da solo, almeno nel caso dell’omicidio di Denisa, è sempre stata presa seriamente in considerazione dagli inquirenti e fornirebbe anche una spiegazione ad altri elementi, come quella della presenza di due uomini – la sera del delitto di Denisa a Prato – che avrebbero seguito la ragazza, come lei stessa aveva raccontato in una telefonata alla madre.

E in tutto questo si fa strada un’ulteriore ipotesi, sulla motivazione di quei delitti, che non sarebbero stati causati dalla psiche malata di Frumuzache, o, perlomeno, non solo da quella: si fa largo infatti l’idea che la guardia giurata lavorasse per conto del racket della sfruttamento della prostituzione, con il compito di mettere a tacere chi si ribellava o chi invadeva territori non suoi. Un’ipotesi che potrebbe anche spiegare la precipitosa fuga di Denisa da Montecatini alla volta del residence di Prato poco prima del suo assassinio. 

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