La guida
Coi soldi in arrivo dal ministero il Tribunale di Prato si libera della discarica di mobili
Da mesi un ammasso di suppellettili è accatastato all’esterno dell’edificio. Da cinque anni è in costruzione una scala di emergenza
PRATO. I 200.000 euro sbloccati martedì dal governo per il Tribunale di Prato non serviranno per completare la scala d’emergenza e il nuovo ingresso, in costruzione ormai da cinque anni, ma saranno usati anche per eliminare una situazione di degrado che non è degna di un palazzo dove si amministra la giustizia.
Da mesi infatti una grande massa di mobili e suppellettili tolte dagli uffici è accatastata all’esterno dello stabile (foto), subito a destra dell’entrata principale. Chi va in Tribunale non la vede perché il corridoio non porta alle aule di udienza, ma l’ammasso sta lì da tempo.
Se fosse stato un privato a stoccare in questa maniera i mobili da buttare, forse la polizia municipale avrebbe avuto qualcosa da obiettare. Ora coi 200.000 euro in arrivo da Roma si potrà procedere a un corretto smaltimento. Ma i soldi, per i quali hanno rivendicato il merito sia la deputata di Fratelli d’Italia Chiara La Porta che la collega di Forza Italia Erica Mazzetti, serviranno anche a intervenire su pavimenti e controsoffitti del Palazzo di giustizia, che da tempo sono in sofferenza.
Le infiltrazioni sono frequenti e quella nel corridoio al secondo piano che porta all’aula collegiale è diventata quasi un’installazione artistica.
Quanto al merito, ha qualcosa da dire il deputato del Pd Marco Furfaro. «Finalmente il governo sblocca i fondi per i lavori al Tribunale di Prato – commenta - I parlamentari pratesi della destra avevano fatto annunci e zero fatti. Passerelle con i ministri sul territorio, per poi votare contro in aula o non pronunciare parola. Per questo avevamo presentato un ordine del giorno per impegnare il governo sul Tribunale, cui avevamo ricevuto rassicurazioni dal sottosegretario alla giustizia. L'aula poche settimane fa ha approvato un atto che ora vede compimento con un primo sblocco di fondi, necessario anche se ancora non sufficiente. Dopo l'ordine del giorno approvato dal Partito democratico che impegnava il governo sui lavori di miglioramento e ristrutturazione del Tribunale di Prato, la destra pratese anziché sostenere l'impegno e combattere assieme, denigrò l'atto parlamentare, schernendo un impegno per Prato. Fa tenerezza ora vederle provare a rivendicare un risultato per il quale non hanno fatto niente, ma per quanto ci riguarda va bene così: siamo interessati a Prato, non a conservare le poltrone a suon di propaganda».
Quanto invece alla famosa scala in costruzione da anni all’ingresso del Tribunale (l’apertura del cantiere, ha ricordato la deputata La Porta, risale addirittura al 2019), la ditta che la doveva realizzare si è rivelata inadempiente e il Provveditorato regionale alle opere pubbliche ne ha dovuto trovare un’altra per completare l’opera.
Di mezzo ci sono stati anche la pandemia Covid e l’aumento dei costi delle materie prime, ma nel frattempo in Italia e nel mondo sono venuti su fior di palazzi, altro che scale.
Qualche mese fa l’Asl ha bloccato i lavori al nuovo ingresso contestando alcune irregolarità, ora i lavori procedono a rilento e intanto è stato fatto un buco per montare una porta al primo piano, in attesa di farne un altro al secondo.
Ancora non si è capito bene a che cosa servirà questa scala, visto che due scale di emergenza ci sono già a entrambi i lati dei corridoi che servono il primo e il secondo piano, ma tant’è. Alla fine si dice che costerà 350.000 euro.
In un Palazzo di giustizia, oltretutto, il cui presidente esattamente un anno fa è stato costretto a sospendere l’iscrizione a ruolo dei ricorsi per i decreti ingiuntivi del giudice di pace per mancanza di personale, suscitando le ire degli avvocati.