Il Tirreno

Prato

il personaggio

C’è anche Elisa Wong nella serie multietnica

Maria Lardara
Elisa Wong
Elisa Wong

La figlia di Marco, consigliere del Pd, è protagonista in “Zero” su Netflix: «Sono anch’io italiana di seconda generazione»

24 aprile 2021
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PRATO. Anche la sua storia è quella di “nuova italiana” di seconda generazione. Come quella di Omar, il protagonista dell’attesissima serie in onda dal 21 aprile su Netflix intitolata “Zero”. Vive a Roma ma è una che conosce bene la realtà multietnica pratese l’attrice che veste i panni di Robbi, uno dei personaggi secondari della serie firmata dallo scrittore e sceneggiatore Antonio Dikele Distefano. Anche solo per il fatto che Elisa Wong, 24 anni e in tasca una laurea in economia conseguita alla Luiss di Roma, è la figlia del consigliere comunale Pd Marco Wong, presidente onorario di Associna.

Fa parte del cast della serie Netflix ambientata nella Milano di periferia per raccontare gli italiani di seconda generazione intrecciando rapporti di amicizia e il vissuto comune di tanti giovani, al di là del colore della pelle (il protagonista Omar è un ragazzo di origine africana). E dire che Elisa, un mix di calata romanesca e toscana quando ci risponde al telefono, si è avvicinata al set della produzione Netflix un po’ per caso.

«Prima che scoppiasse la pandemia mi capitò per le mani un annuncio per un provino. Cercavano una ragazza con le mie caratteristiche e fui selezionata per la parte di Robbi, la migliore amica di Awa che in “Zero” è la sorella minore di Omar, una delle protagoniste femminili». Era fin dai tempi delle scuole medie che Elisa non si cimentava nella recitazione: all’epoca seguì dei corsi di teatro. Eppure il destino l’ha portata di nuovo a innamorarsi di un copione. Prima dell’emergenza coronavirus, Elisa veniva spesso a trovare babbo Marco a Prato con tappa fissa al ristorante Ravioli Liu in via Filzi.

«A Prato sono legata, mi è sempre piaciuto il suo centro storico – racconta Elisa – Mi ha sempre colpito la realtà dei Macrolotti industriali con tante ditte cinesi». La giovane attrice è nata a Pechino, ha cittadinanza italiana e una dimensione di identità culturale che va oltre il passaporto. In questo sta la ricchezza di tanti giovani italiani di origine orientale. «Mi sento metà italiana e metà cinese: una parte integra e arricchisce l’altra sul filo di una duplice appartenenza», racconta Elisa. Non bisogna per forza identificarsi con uno dei due mondi, insomma. In “Zero” c’è lo spaccato di una realtà vera, quello degli italiani di seconda generazione, che si dipana lungo il filo di una narrazione in otto episodi da venti minuti ciascuno. «Sul set si respirava una bellissima atmosfera – ricorda la ragazza – Nella serie il tema del razzismo viene trattato in modo “soft” per renderlo più accessibile».

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