Incendio in un pronto moda gestito da cinesi: salvato un uomo. Due feriti in ospedale

Incendio in un pronto moda gestito da cinesi: salvato un uomo. Due feriti in ospedale

Prato: il rogo in un’azienda in via Molinuzzo, non lontano da via Toscana, teatro della tragedia del 1° dicembre scorso. Non c'erano dormitori abusivi. Estratto vivo un cinese: ai carabinieri ha detto di essere entrato per recuperare delle cose e di essere rimasto intrappolato. I pompieri hanno segato le sbarre di una finestra

18 maggio 2014
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PRATO. Un maxi incendio si è scatenato intorno alle 9,30 in un'azienda gestita da cinesi, il pronto moda Aox. Il rogo in via del Molinuzzo al Macrolotto, non lontano dalla caserma degli stessi vigili del fuoco di via Paronese e da via Toscana, teatro della tragedia del primo dicembre scorso.

Un uomo, che si trovava all'interno del capannone, è stato estratto vivo e dopo le prime cure del caso è scappato. I vigili del fuoco, accorsi dalla vicina caserma con molti mezzi, mentre si prodigavano a domare le fiamme, hanno cercato a lungo se vi fosse qualcun'altro all'interno, ma fortunatamente le ricerche non hanno dato esito. Invece, altri tre, quattro cinesi sono fuggiti dal magazzino adiacente, minacciato anch'esso dall'incendio, il cui ingresso è stato tagliato con una motosega perché non rispondeva nessuno. All'interno del secondo magazzino c'era un soppalco usato come dormitorio.

In tarda mattinata due cinesi, un uomo e una donna, si sono presentati al pronto soccorso. L'uomo presentava un lieve trauma cranico, la donna non aveva ferite evidenti. I due orientali non sono stati portati in ospedale dalle ambulanze inviate sul posto, ma hanno preferito raggiungere il Santo Stefano con mezzi propri. Le loro condizioni non sono gravi. In ospedale hanno trovato ad attenderli i carabinieri, che li hanno interrogati per ricostruire l'esatta dinamica dell'incendio. L'uomo è quello che è stato salvato dai vigili del fuoco e che si è allontanato subito dopo, mentre la donna ha respirato un po' di fumo e non ha avuto ulteriori complicazioni.

L'uomo ha raccontato ai carabinieri di aver visto uscire il fumo dal pronto moda e di essere entrato dentro per recuperare le proprie cose, poi però è rimasto intrappolato all'interno e ha rischiato di morire carbonizzato. I vigili del fuoco hanno segato le sbarre di una finestra al primo piano e l'hanno salvato. La donna era con lui ma non è entrata, si è limitata ad aprirgli la porta e a farlo entrare nell'azienda.

Le due confezioni fanno parte di una quindicina di ditte - tredici cinesi e solo due italiane - ricavate dal grande capannone di 12mila metri quadri che fino a quindici anni fa ospitava il maglificio Cervino. La proprietà è rimasta la stessa, la famiglia Santanni, ma si è trasformata in due immobiliari - Rogi e Giglio - di proprietà dei fratelli  Fabio e Stefano Santanni. Sono loro che hanno affittato, per lo più a cinesi, i magazzini e gli appartamenti che si trovano proprio all'ingresso dell'ex maglificio in via del Molinuzzo, una traversa di via Paronese. 

Il titolare del pronto moda andato in fiamme non si trova. "Appena ho saputo dell'incendio mi sono precipitato - dice Stefano Santanni - Ho subito chiamato Susanna, che è la nostra referente cinese per la confezione Aox, in quanto parla bene l'italiano, per rintracciare il titolare della ditta, ma non ho trovato neppure lei. Quella ditta è lì da quattro anni e, come per gli altri magazzini, i gestori hanno firmato un contratto di affitto con noi che prevede che tutto sia rigorosamente a norma e che non vi siano dormitori e abusi edilizi". In effetti i carabinieri non hanno trovato traccia di dormitori abusivi nel pronto moda Aox e nemmeno di una cucina.

La Gav, le guardie ambientali volontarie della Toscana, aveva effettuato controlli sui registri dello smaltimento rifiuti la settimana scorsa nel magazzino adiacente. "Avevamo controllato i registri di tutte le ditte dello stabilimento - dice il responsabile provinciale Alessandro Cai - Risultava tutto a norma. L'unica cosa che abbiamo segnalato alla polizia municipale sono stati dei panni stesi in una delle ditte, un segnale che qualcuno potesse anche dormirci". In effetti i vigili del fuoco hanno riscontrato che almeno un dormitorio c'era.

Le case e tutte le attività vicine all'immobile in fiamme sono state evacuate per precauzione. A dare l’allarme sono stati alcuni attivisti di “Prato Libera e Sicura”, presenti in quella zona per attaccare alcuni manifesti elettorali. Sul posto - oltre ai vigili del fuoco, i carabinieri di Prato, la Guardia di finanza, le guardie ambientali del Gav, la polizia municipale e due ambulanze della Misericordia di Poggio a Caiano.

(notizia in aggiornamento).

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