Piazza dell’Immaginario, una pennellata di colore a Chinatown
Su un grande pannello di legno un ideogramma dipinto di nero: in cinese significa amore. Un progetto artistico promosso da Comune, Asm e Circolo Curiel per riqualificare la zona
PRATO.L’hanno ribattezzata piazza dell’Immaginario, e il toponimo non è casuale. Primo perché mancava in quel rettangolo che unisce via Filzi e via Pistoiese attraverso una galleria di negozi, secondo perché può suonare una provocazione rispetto a ciò che rappresenta abitualmente il luogo nell’immaginario collettivo. Al centro della parete utilizzata come tazebao dai residenti cinesi, un grande pannello di legno contrassegnato da un ideogramma dipinto di nero: in cinese, sta a significare amore. Un messaggio universale per l’opera di Pantani-Surace, scelta come antipasto di “Piazza dell’Immaginario”, la mostra a cura della spagnola Alba Braza che sarà inaugurata il prossimo 30 maggio.
Una pennellata di colore che ridarà una nuova anima alla piazza grazie ad alcune opere di artisti contemporanei: un progetto promosso da Comune, Asm e dal circolo Curiel nato dal basso per volontà di due donne caparbie che per prime hanno creduto nella possibilità di riqualificare la zona con la bellezza. Si chiamano Vittoria Ciolini e Claudia Durso: la prima è fondatrice dell’associazione Dryphoto che ha dato gambe all’operazione “Piazza dell’Immaginario” e ha sede in via delle Segherie, all’inizio del Macrolotto Zero; la seconda è una vera e propria sentinella del quartiere, da anni impegnata nelle battaglie di riqualificazione della strada. E perché non attraverso l’arte, magari coinvolgendo proprio i cittadini cinesi? Significativo che, insieme al circolo Arci Curiel di via Filzi, siano partner dell’iniziativa anche Associna e l’associazione cinese Li Shui. «Come Dryphoto – spiega Vittoria Ciolini - ci muoviamo nel solco di altre manifestazioni come “Spread in Prato”, secondo il concetto che l’arte deve uscire dai musei per andare nei territori e creare relazioni. L’obiettivo è andare a costruire una mappa di questo quartiere con le opere d’arte installate». La prima tappa, appunto, è l’opera di Pantani-Surace: seguiranno altri interventi in chiave creativa che da qui al 31 maggio andranno ad arricchire piazza dell’Immaginario.
Anche per Zhou Long, presidente di Li Shui, è un sogno che si realizza: per uno che ha sempre avuto cara l’immagine di una via Pistoiese adorna di fiori, quello gettato è un primo tassello. Piazza dell’Immaginario oggi è ridotta a un parcheggio comunemente utilizzato dai clienti degli esercizi orientali. Ma l’esperimento di convivenza con l’arte inizia a piacere anche ai commercianti cinesi che sono stati sensibilizzati attraverso un’opera di volantinaggio. Rita, la titolare del market al civico 140, è stata la prima ad attivarsi per non far parcheggiare le auto durante l’esposizione dell’opera di Pantani-Surace.
«La speranza – sottolinea il sindaco Roberto Cenni - è che l'arte possa arrivare dove non arriva un'ordinanza e dunque spingere a un maggior rispetto dell'ambiente nel quale si vive». Veniamo agli artisti: sulle due pareti della piazza che guarda verso via Pistoiese verranno collocati banner fotografici di Andrea Abati e degli artisti spagnoli “Bleda y Rosa”, mentre sul lato di via Filzi troveranno posto gli scatti di Gabriele Basilico, Rep Revolutionary Experimental Space. Tutta la piazza, infine, sarà costellata da interventi di Pantani-Surace: elementi stampati su carta con la riproduzione dei tre ideogrammi che compongono il messaggio “ti amo”.