Svolta storica per il Pontedera: sta per passare a un fondo brasiliano. I retroscena dell’operazione
Sportheca firmerà un’opzione per le quote di Ecofor: i dettagli economici dell'accordo e gli obbiettivi
PONTEDERA. Sportheca. I tifosi del Pontedera si abituino a questo nome. Perché nel giro di 15 giorni – a partire da oggi, venerdì 22 agosto – potrebbe diventare il nome del nuovo proprietario del 100% delle quote dell’Us Città di Pontedera. Per la prima volta il club granata sta per essere ceduto a una proprietà straniera. Un fondo brasiliano che in due mesi ha contattato il sindaco, Matteo Franconi, presentato il proprio progetto di sviluppo e quindi arrivato in Italia per mettersi a sedere negli uffici del Mannucci. Impegnandosi a versare 500mila euro entro il 31 dicembre. Ma andiamo con ordine. Per capire cosa è Sportheca e perché ha deciso di investire a Pontedera.
Il primo contatto
La trattativa nasce circa due mesi fa. Il cellulare del sindaco Franconi squilla e dall’altra parte ci sono gli emissari di Sportheca. Chiamano dal Brasile e sono intenzionati a fare una chiacchierata per acquistare il Pontedera calcio. Attualmente il club è comandato da Ecofor, che ha il 34% delle quote ed è socio di maggioranza. Il resto delle quote è in mano a piccoli imprenditori locali.
«Un modello nato 15 anni fa – spiega Franconi – e che negli ultimi anni sta faticando un po. Ecco perché abbiamo deciso di approfondire il colloquio con Sportheca». Quindi sono iniziate una serie di videochiamate in cui il fondo brasiliano si è presentato al sindaco. Si è parlato di strategie, ma anche di soldi. Perché, alla fine, sono quelli che contano. Un club di calcio non si acquista – e non si mantiene – solo con le belle intenzioni. E Sportheca, stando allo stato attuale delle cose, ha risposto “presente” anche quando il tema si è spostato sul piano finanziario. Tanto che nella giornata di oggi verrà firmata un’opzione di acquisto del 34% delle quote di Ecofor da parte del fondo brasiliano, che verserà subito 100mila euro per dimostrare la propria solidità e la volontà di fare “le cose per bene”.
I prossimi passi
Quello che si compirà questa mattina è il primissimo atto che dovrebbe portare al cambio di proprietà dell’Us Citta di Pontedera. Se Sportheca verserà ufficialmente i 100mila euro promessi, il consiglio di amministrazione del Pontedera, capitanato dal presidente Simone Millozzi, procederà a impegnarsi nella consegna – praticamente a costo zero – di tutte le altre quote a Sportheca, che nel giro di qualche settimana potrebbe quindi diventare proprietario dell’intero pacchetto societario granata. L’accordo, in particolare, prevede che Sportheca versi 500mila euro entro fine anno. Dopo i 100mila di questa mattina, 250 mila saranno versati al momento della firma dell’acquisizione di tutte le quote e quindi 150 mila nei mesi successivi, comunque entro fine anno.
Chi è il nuovo fondo
Sportheca è un fondo del Sudamerica, con sede a San Paolo, in Brasile, che contiene al proprio interno startup legate al mondo del calcio e dello sport in generale. L’obiettivo di Sportheca è quello di combinare tecnologia all'avanguardia per club e enti sportivi in diversi Paesi con una metodologia comprovata di generazione di valore per creare nuove fonti di reddito e sbloccare opportunità di crescita. Una sorta di progetto di autofinanziamento del club basato sul rapporto coi tifosi – da implementare grazie ad app specifiche, marketing e iniziative digitali – e la valorizzazione dei calciatori di proprietà, con un filo diretto col Brasile. Perché Sportheca, che a febbraio ha firmato un accordo in Bahrein per implementare l’attività in medio oriente e che nel 2023 è stata nominata da SportsTechX come una delle 26 aziende più innovative del mondo, ha già mosso i primi passi nel mondo del calcio stringendo collaborazioni con alcuni club tra Brasile e Portogallo, per il momento nelle leghe infeririori ma con ambizione di arrivare anche ai massimi campionati europei.
Missione trampolino
Ma perché Sportheca ha deciso di investire a Pontedera? Questa è la grande domanda. La risposta starebbe in una sorta di “missione trampolino”. L’obiettivo, infatti, sarebbe quello di portare in Italia un modo innovativo di fare calcio, farsi conoscere e quindi tentare la scalata a club di Serie B e Serie A. Sportheca, stando a quanto si apprende, avrebbe scelto di farsi vedere direttamente all’opera partendo da un club di Serie C con l’intenzione di affermarsi nel giro di alcuni anni e iniziare a stringere rapporti anche con club di categorie superiori.
Obiettivi e scelte sportive
E sul campo, che succede? Sportheca ha fatto sapere di non voler alterare in alcun modo l’organigramma di questa stagione sportiva. Quindi Leonardo Menichini rimane l’allenatore, con il suo staff, e Carlo Taldo resta il diesse. Quando il fondo brasiliano diventerà proprietario a tutti gli effetti del Pontedera – se la trattativa andrà in porto, nel giro di 1-2 mesi massimo – inserirà alcuni uomini di fiducia nel club: un nuovo presidente, un amministratore delegato e un direttore generale.
Sportheca ha fatto inoltre sapere, una volta completata l’operazione, di voler parlare alla città e ai tifosi attraverso una conferenza stampa per illustrare il nuovo progetto che, tra l’altro, non escluderebbe ambizioni di Serie B nell’arco di 4-5 anni. Ma è decisamente presto anche solo per pensarci. Di sicuro siamo all’alba di una nuova era per il calcio pontederese. Ora resta solo da capire se il sole del cambiamento storico si alzerà davvero nel cielo dell’Ettore Mannucci.