Pontedera capitale del ciclismo, ecco il Giro della Toscana: il percorso e i record da battere
Si disputa la 97esima edizione del Giro della Toscana maschile. Tanti nomi importanti al via: a fare selezione sarà la doppia scalata del Serra
PONTEDERA. Valdera in fibrillazione sportiva per la prestigiosa due giorni di ciclismo che si apre con il 97° Giro della Toscana, il decimo della rinnovata era organizzativa iniziata nel 2016 e affidata all'Unione Ciclistica Pecciolese del dinamico presidente Luca Di Sandro.
Il percorso
Sono 189 chilometri e 400 metri da percorrere per un gruppo di concorrenti assai qualificato che comprende anche il giovane taleno emergente Isaac Del Toro (team UAE Emirates), ventunenne messicano di Ensenada ma cresciuto tra San Marino, Italia e Francia che domenica scorsa ha vinto da dominatore il GP Industria & Artigianato di Larciano.
Presentazione delle squadre alle 9,50 nell'inedita cornice di piazza Billeri e partenza alle 11,30 da piazza della Resistenza a Lavaiano. Di media difficoltà il percorso proposto dagli organizzatori, con una parte iniziale in linea attorno a Casciana Terme, quindi transito da Peccioli al 42°chilometro per affrontare due giri del circuito della Tabaccaia. Successivamente e dopo il passaggio sul traguardo di Pontedera in corso Italia, sarà scalato per due volte, dal versante di Calci, il Monte Serra. Seguirà la discesa verso Cascine di Buti, Calcinaia e Ponte alla Navetta prima dell'arrivo conclusivo a Pontedera per il saluto finale del sindaco Matteo Franconi.
Una storia importante
Come già ricordato, il Giro della Toscana conta 97 edizioni ma ha vissuto un momento molto difficile nel 2015, quando i vecchi organizzatori gettarono la spugna per varie ragioni e la gara, venne annullata. Nel frenetico inverno che seguì si cercò nell'ambiente ciclistico regionale di trovare una degna soluzione per non fare scomparire questa importante classica e la soluzione venne infine trovata grazie all'impegno e all'entusiasmo di Luca Di Sandro e dell'Unione Ciclistica Pecciolese, che ebbero la giusta ispirazione di intitolare una due giorni ciclistica, il Giro di Toscana e la Coppa Sabatini, ad Alfredo Martini, scomparso nel 2014 e ricordato con immenso affetto da tutti i ciclofili della nostra penisola. Grazie a questa brillante e “affettuosa” intuizione il Giro della Toscana ha così proseguito il suo glorioso cammino. La prima edizione della corsa intitolata alla nostra regione risale al 16 agosto 1923 (e il 16 agosto è una data fatidica nel mondo dello sport italiano, essendo nato nello stesso giorno l'ormai celeberrimo tennista Jannik Sinner), agli albori del ciclismo internazionale. 310 chilometri con partenza ed arrivo a Firenze, irti di difficoltà altimetriche, con le salite di Barberino d'Elsa, Volterra, Monte Quiesa, San Marcello Pistoiese e Le Piastre. Soltanto 29 i concorrenti che prendono il via alle 5,30 (!) da Firenze. Caldo africano e battaglia continua dopo Bagni di Lucca, quando si forma al comando un plotoncino con i migliori. C'è poco da segnalare fino allo sprint decisivo all'interno del velodromo Libertas di Firenze, dove Girardengo fora ma continua a comandare la volata anche durante i tre giri previsti, nonostante il tubolare posteriore afflosciato e regolando per pochi centimetri sul traguardo il coriaceo Federico Gay. La media finale di 26,555 chilometri orari è assai significativa. Girardengo, il primo dei Campionissimi italiani, farà suo il Toscana anche l'anno successivo, mentre nel 1925 giungerà la prima vittoria di un ciclista toscano, firmata da Nello Ciaccheri, nativo dei luoghi sacri Bartaliani, cioè Bagno a Ripoli.
Il record di Ginettaccio
Ad oggi il Giro della Toscana per professionisti è stato vinto 78 volte da ciclisti italiani, tre volte da belgi e francesi, due volte da svizzeri e una volta ciascuno da corridori originari della Colombia, Danimarca, Germania, Irlanda, Kazakistan, Moldavia, Olanda, Polonia, Slovenia, e USA. Il plurivittorioso del Toscana, con 5 successi, è Gino Bartali, seguito a quota 4 da Francesco Moser. Una curiosità: il Grande Airone Fausto Coppi, il "Campionissimo", trionfò una sola volta nel Giro della Toscana. Era l'aprile del 1941 e Coppi dominò la gara in lungo e in largo, imponendosi per distacco, all'interno dello stadio Berta a Firenze, con 3'01 sul grande rivale Gino Bartali e 11'30" su Gino Fondi. Le vittorie dei professionisti toscani, ottenute nel corso degli anni dal 1923 ad oggi, portano la firma, per due edizioni ciascuno, di Fiorenzo Magni, Massimiliano Lelli, Daniele Bennati. Una vittoria nel Toscana è stata invece appannaggio di Guido Carlesi, Franco Bitossi, Francesco Casagrande, Luca Scinto, Rinaldo Nocentini e dell’“adottato" Giovanni Visconti. Anche se non l'ha mai vinto da corridore, il Giro della Toscana era una delle competizioni più amate e seguite dall'indimenticabile Alfredo Martini, uomo del ciclismo per tutte le stagioni che coniugava empatia, saggezza, umanità, sagacia e altruismo a favore degli addetti ai lavori di questo sport che è stata la grande passione della sua bellissima vita. È stato quindi doveroso intitolargli Giro della Toscana e Coppa Sabatini.