Peccioli, i mammut tornano in vita con l'arte dentro la discarica: ecco le nuove sculture
Nuove gigantesche installazioni (oltre 4 metri) nell’impianto di smaltimento rifiuti
PECCIOLI. Erano elefanti antichi dal grande fascino, mastodonti che superavano i quattro metri di altezza e in alcuni casi i sei metri di lunghezza. Hanno prosperato, tra 2,6 milioni di anni fa e 70mila anni fa, in tutta Italia. Andando a prediligere il Valdarno fino a pascolare, coprendo distanze di centinaia di chilometri, anche nel cuore della Valdera. Ora i due esemplari di mammut sono tornati dalla preistoria e, dopo un viaggio lungo milioni di anni, sono pronti a riprendersi il loro territorio. Scegliendo Peccioli. Sembra un racconto di fantascienza e invece sono le due nuove “gigantesche” installazioni che da ieri arricchiscono il patrimonio di opere, in questo caso sculture, inserite nel territorio comunale di Peccioli.
L’iniziativa di Belvedere Spa va a valorizzare ancora una volta un luogo in particolare, quello del Triangolo verde di Legoli. All’interno dell’impianto di smaltimento e trattamento rifiuti, infatti, sono già presenti due dei quattro Giganti “Presenze”. Due progetti, curati già dall’azienda pecciolese Naturaliter, che seguivano il principio caro al filosofo Talete per il quale “nulla si distrugge ma tutto si trasforma e rigenera”. Da ieri, con inaugurazione avvenuta subito primo dell’inizio dell’Ayura Festival, altri due giganti, questa volta animali che arrivano da un lontanissimo passato, sono pronti a dominare la collina che sovrasta la discarica. E lo fanno con un concetto diverso di rigenerazione.
«La scelta di far nascere, o rinascere se preferite, due “creature” così antiche è importante e va nella linea narrativa di un impianto di smaltimento e trattamento rifiuti che è anche simbolo di rigenerazione – spiega il sindaco di Peccioli Renzo Macelloni –. Fino a ora quest’idea di rinascita era rappresentata dalle sculture umane dei Giganti “Presenze”, due proprio all’interno dell’impianto. Con gli animali preistorici il Sistema Peccioli riesce a dare anche ai rifiuti stessi un’idea di circolarità, mostrando come quel passato così lontano si vada a riunire e fondere al mondo di oggi. Abbiamo previsto un allestimento scenico di grande impatto al pari di quello dei Giganti che ormai moltissime persone conoscono. La scelta di Naturaliter, ovviamente, è stata fatta proprio per l’esperienza che questa azienda ha nel settore degli allestimenti museali, visto che i due elefanti preistorici hanno anche un grande valore scientifico. E li abbiamo scelti – conclude il primo cittadino – anche perché sono una realtà di Peccioli che questa volta ha messo a disposizione la sua esperienza trentennale nel settore della tassidermia e delle esposizioni culturali combinando arte, scienza e tecnica».
Le due nuove sculture inaugurate ieri si trovano su un pendio che offre una visuale dall’alto su tutto l’impianto di smaltimento e trattamento rifiuti di Legoli e sono facilmente raggiungibili dai visitatori che hanno accesso al Triangolo verde. Con l’iniziativa hanno preso nuova “vita” un elefante antico, un enorme elefante alto oltre quattro metri alla spalla che aveva zanne dritte che, negli esemplari adulti, potevano raggiungere i quattro metri, e un elefante meridionale, copia di un esemplare vissuto nel Valdarno da 2,6 milioni e 600mila anni fa.